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La Sicilia-Gravi turbolenze ancor prima dell'inizio della stagione degli studi

Gravi turbolenze ancor prima dell'inizio della stagione degli studi. Vibranti proteste dei sindacati Rischio chiusura per 21 scuole La causa: il "deficitario" rapporto fra alunni e docenti ...

04/09/2002
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La Sicilia

Gravi turbolenze ancor prima dell'inizio della stagione degli studi. Vibranti proteste dei sindacati
Rischio chiusura per 21 scuole
La causa: il "deficitario" rapporto fra alunni e docenti

La Moratti segnerà un periodo, certamente. Per molti, con tutta probabilità, da dimenticare. Si comincia a discutere e con una certa polemica anche sulle prossime iniziative della "signora delle riforme", a poche settimane dall'apertura del nuovo anno scolastico. E Siracusa è tra le città a pagarne il prezzo. La politica prefigurata interessa il sottodimensionamento, il che equivale a dire per il capoluogo (e non solo) la possibile chiusura di qualcosa come ventuno istituti. Il ministero rende noto che, causa deficit del rapporto alunno docente (inferiore a 9.5), gli edifici a rischio sarebbero i seguenti: il primo Istituto Superiore di Augusta; il primo Istituto Comprensivo di Buccheri e Ferla; il primo Istituto Superiore e il "Pier Luigi Nervi" di Lentini; l'Istituto Superiore "M.Carnilivari" di Noto; l'Ipa di Marzamemi; l'Istituto Superiore "M.Bartolo" di Pachino; il liceo classico "Platone" e l'Istituto Superiore di Palazzolo; l'"Archimede" di Rosolini; il primo, il sesto e il nono Istituto Comprensivo di Siracusa, così l'Ipsia, l'Istituto d'Arte, l'Ipssct, l'Istituto Tecnico "Principessa di Savoia", l'"Insolera", il "Fermi" e l'Istituto Tecnico Nautico.
Una bufera che, a breve, si accinge a sovvertire il già precario equilibrio dell'universo scuola. Da più parti l'intervento è stato definito un vero e proprio colpo basso all'istruzione pubblica, una manovra autoritarista, un indecente principio di economia scolastica. Ad intervenire quasi subito le organizzazioni sindacali di categoria. "E' davvero inquietante - scrive, in una nota, il segretario generale della Cgil Scuola, Roberto Alosi - constatare come, attraverso una sciagurata ingegneria scolastica studiata a tavolino, l'attuale governo costruisca lo scardinamento costante dell'intero sistema statale dell'istruzione fino alla resa della scuola pubblica. Dopo i restrittivi provvedimenti concernenti gli organi docenti ed Ata, che nella sola nostra provincia registrano, rispetto all'anno precedente, un calo occupazionale di oltre trecento unità, dopo il blocco delle assunzioni in ruolo e l'improvvisa battuta d'arresto del bando di concorso per Dirigenti Scolastici, dopo l'annunciata erogazione, anche in Sicilia, del buono scuola ed il cospicuo finanziamento alle scuole private, l'ultimo colpo di scure, in ordine di tempo".
L'Uds, dal canto suo, minaccia forme di protesta sin dal primo giorno di lezione e lancia i suoi anatemi dalla voce di Alessio Branciamore, attualmente responsabile nazionale. Le due parti sociali sono sul piede di guerra: il confronto che dal Ministero non è mai giunto, quella mano tesa che non è mai arrivata, diventa dunque il pretesto motivato per un pericoloso muro a muro. "I parametri secondo cui si è operata questa scelta - dichiara Branciamore - fanno fede su basi aritmetiche e quindi risultano assolutamente errati. I parametri dovrebbero essere ben altri, ad esempio l'offerta formativa e i servizi forniti dalla scuola. Riteniamo questa azione un ennesimo atto di autoritarismo". Si preannuncia un anno caldo, forse ancor più di quello appena trascorso.
"Le spregiudicate logiche di risparmio sui costi - aggiunge il segretario generale di Cgil scuola - e l'intollerabile assenza di un piano di investimento per il rilancio della scuola potrebbero determinare, anche a Siracusa, una forte riduzione del carattere sociale e democratico del servizio statale di istruzione, costretto da aride statistiche aritmetiche, teso a disconoscere la complessità geo-morfologica del territorio aretuseo e l'esigibilità dell'inalienabile diritto allo studio. Di fronte a scenari occupazionali così cupi - prosegue Alosi nella nota - ed ai malcelati tentativi di destrutturazione del sistema pubblico di istruzione, la Cgil Scuola di Siracusa mette in campo iniziative assembleari, raccolte di firme, invio di diffide al Ministro e ferme prese di posizione al fine di promuovere sinergie istituzionali in grado di difendere la scuola pubblica siracusana da qualunque attacco irresponsabile alla qualità e all'efficienza del nostro sistema scolastico".
In causa è chiamato il buon senso, i nuovi tempi appaiono nebulosi, un giro di boa distruttivo aspetta al varco le nuove generazioni. Al di là dei ruoli istituzionali, in guerra ci sentiamo tutti quanti.
Veronica Tomassini


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