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La Sicilia-E' una beffa lavorare oltre i limiti della pensione

cgil "E' una beffa lavorare oltre i limiti della pensione" "La possibilità, per i dipendenti pubblici, di andare in pensione cinque anni dopo gli attuali limiti di età, è in realtà una bef...

30/12/2004
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La Sicilia

cgil
"E' una beffa lavorare oltre i limiti della pensione"

"La possibilità, per i dipendenti pubblici, di andare in pensione cinque anni dopo gli attuali limiti di età, è in realtà una beffa". Ad affermarlo, e a mettere in guardia i lavoratori pubblici, è il segretario generale della federazione lavoratori della conoscenza della Cgil di Siracusa, Roberto Alosi.
L'allarme riguarda la novità portata dalla legge 186/04 che dà facoltà ai dipendenti pubblici, compreso il personale scolastico, di chiedere la permanenza di servizio fino al compimento del settantesimo anno d'età.
Secondo una nota del sindacato, "si tratta di una norma che affianca la recente riforma del sistema delle pensioni ma non ne utilizza le specifiche prerogative, perché infatti, non ne recupera le incentivazioni previste".
In pratica, a differenza di quanto accade per i lavoratori di altri settori, per i lavoratori pubblici che volessero usufruire di questa possibilità, lo stipendio, per esempio, rimarrebbe uguale; nessun aumento. "Nessun aumento di stipendio, nessun incentivo, nessuno bonus, nessun riconoscimento economico-giuridico per chi volesse continuare il lavoro", informa Roberto Alosi.
La federazione sindacale di cui Alosi è presidente si occupa prevalentemente della salvaguardia dei lavoratori della scuola e come di consueto, per il personale scolastico statale il termine ultimo per presentare domanda di pensione o per ritirarla se si è cambiato idea, è fissato al il 10 gennaio. E in questi giorni, sono stati tantissimi i dipendenti scolastici che si sono rivolti al sindacato per avere delucidazioni in merito alla legge in questione.
A tutti loro, il segretario Alosi ha spiegato che "la legge che apre a questo nuovo limite di età, oltre a non regalare nulla, prevede che l'Amministrazione valuti le domande e, se non rispondenti a specifici interessi del servizio, le respinga al richiedente".
Ma in realtà più che essere allettati dalla possibilità di restare a lavorare, vista la situazione in cui versa oggi la scuola e la categoria dell'insegnamento, è più facile che tra i dipendenti scolastici si registri il solito fuggi fuggi.
"Insegnare oggi logora - ha aggiunto Roberto Alosi -. Molti insegnanti decidono di andarsene prima di raggiungere il limite di vecchiaia di 65 anni".
m. t.


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