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La Sicilia-Duecentocinquanta posti a rischio nella scuola ragusana

allarme occupazionale "Duecentocinquanta posti a rischio nel mondo della scuola ragusana" Oltre 250 posti di lavoro a rischio nel mondo della scuola della provincia di Ragusa. Sono i dati e...

19/03/2003
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La Sicilia

allarme occupazionale "Duecentocinquanta posti a rischio
nel mondo della scuola ragusana"

Oltre 250 posti di lavoro a rischio nel mondo della scuola della provincia di Ragusa. Sono i dati emersi ieri pomeriggio, presso la sala Avis di via della Solidarietà, nel corso dell'incontro-dibattito sul tema "Per la scuola pubblica" promosso dalla Cgil. Una iniziativa che ha coinvolto il personale docente e non docente, quello che, sulla base dei tagli previsti nella Finanziaria, rischia di essere coinvolto direttamente dalle scelte assunte dal Governo nazionale. Occhi puntati, naturalmente, sulla riforma del ministro della Pubblica istruzione, Letizia Moratti.
"Una riforma - ha spiegato il segretario nazionale della Cgil Scuola, Enrico Panini - che contestiamo a qualsiasi livello, soprattutto per l'impostazione classista che non produce alcun effetto sul profilo della formazione. La formazione professionale deve essere successiva al percorso scolastico e non certo integrata allo stesso.
Contestiamo, dunque, la filosofia che anima il provvedimento. Quest'ultimo non ha senso in un contesto in cui si registra una carenza legislativa rispetto all'attivazione di tirocini formativi che rischiano, piuttosto, di favorire attività speculative nel mondo del lavoro. E la Cgil si schiera contro questa impostazione che rischia di ridurre il sapere ad una mercificazione".
Il segetario provinciale della categoria, Giovanni Avola, ha invece puntato l'indice sulle questioni di carattere locale, sostenendo come, in assenza di ulteriori variazioni per quanto concerne lo strumento della Finanziaria, il mondo scolastico dell'area iblea dovrà fare i conti con tagli che non si registravano da tempo. "Stiamo parlando - ha spiegato Avola - di circa 80 unità in meno per quanto concerne i docenti delle scuole superiori, di 30 posti a rischio per i docenti delle medie e di almeno 28 docenti a rischio alle elementari. A ciò bisogna aggiungere il numero dei posti in bilico per quanto riguarda il personale Ata. Vale a dire circa 150 unità che potrebbero non trovare più occupazione per il prossimo anno scolastico. Si tratta di una serie di provvedimenti che minano alla base l'impiego in questo settore. Esiste qualche spiraglio di trattativa. Cercheremo di fare il possibile perchè vengano ridotti almeno parzialmente questi numeri".
G. L.


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