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La Sicilia-Contro la Ssis accuse ingiuste

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14/10/2002
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La Sicilia

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Il direttore Amico replica alle contestazioni dei precari

La Ssis di Catania non ci sta ad essere oggetto della rabbia dei precari esclusi dalla scuola perché superati in graduatoria dai propri abilitati. Non ci sta ad essere oggetto di critiche che reputa ingiuste e offensive. Critiche alle quali replica per voce del direttore prof. Vincenzo Amico e del coordinatore di indirizzo tecnologico prof. Sergio Fichera.
Il cuore della vicenda, è chiaro, sono i 30 punti che il ministero da deciso di attribuire a chi frequenta la Ssis, scuola di specializzazione all'insegnamento superiore che ha valore abilitante. "Ma è chiaro, o meglio dovrebbe esserlo - dicono il prof. Amico e il prof. Fichera - che a stabilire il punteggio e la sua entità non è stata la Ssis, ma il ministero che, tra l'altro, ha creato così una situazione di disagio per la scuola. E questo per più motivi. Sia perché ha scatenato questa folle aggressività nei riguardi della scuola e dei nostri corsisti, sia perché l'alto punteggio ha gonfiato esponenzialmente le domande che quest'anno sono state 3.660 (2.500 candidati) per 500 posti. La scuola è a numero chiuso e questo ha significato una marea di ricorsi da parte di chi è stato escluso dalla selezione che noi, proprio per garantire la massima trasparenza, per quanto riguarda l'elaborazione delle risposte, abbiamo affidato a una ditta di Milano". Per questo stesso motivo reputano ingiuriosa l'illazione per cui i corsisti Ssis si abilitano tutti con il massimo dei voti. "Non è vero, mentre è vero che accedono alla scuola dopo una selezione pulita e trasparente e che, dato l'obbligo della frequenza, in genere sono persone che studiano e si preparano. Per evitare questa sorta di guerra tra abilitati sarebbe stato meglio sanare le situazioni pregresse e ripartire da zero, ma, anche in questo caso - ricordano - a decidere è stato il ministero".
E altro hanno da dire in merito alle accuse che i precari della scuola hanno fatto nei giorni scorsi in occasione della manifestazione di protesta in prefettura. I guadagni, innanzitutto. "L'università - dice il direttore della Siss prof. Amico - da questo impegno non "guadagna" niente perché i circa 3 miliardi e 600 milioni di vecchie lire versati dagli allievi dei quattro corsi, compreso quello 2002/03, sono serviti per pagare i docenti, l'affitto dei cinema dove tenere lezione, le convenzioni con le scuole e i costi per i servizi e l'uso delle strutture universitarie. E, a scanso di equivoci, vorrei sottolineare, che il direttore della scuola guadagna zero lire, e altrettanto i dieci coordinatori dei vari indirizzi. Zero guadagno anche per loro. Gli altri docenti - e sono tutti e solo docenti universitari individuati in base al regolamento e a bandi di ateneo - ricevono un compenso orario come per le supplenze universitarie e cioè 200.000 lire lorde l'ora che, al netto, sono 85.000 lire. E vorrei ricordare che i primi anni il compenso, al netto, è stato di 35.000 lire l'ora - e le lezioni vanno preparate - mentre non è previsto alcun compenso per gli esami. Per quanto riguarda poi i docenti delle scuole - dal momento che la Ssis per la prima volta mette in rapporto scuola e università, due mondi prima separati - vorrei sottolineare che non insegnano, ma svolgono esclusivamente il ruolo di supervisori dei tirocini, cioè organizzano e coordinano il tirocinio. E lo fanno, per un biennio rinnovabile una sola volta, dopo avere superato un concorso organizzato dalla direzione regionale scolastica, cioè dal ministero. Per questa attività non guadagnano una lira aggiuntiva, nel senso che vi dedicano 9 delle 18 ore della cattedra completa". Per finire, i professori Amico e Fichera, ricordano che il corso Ssis prevede che ogni allievo faccia 1000 ore di corso in un biennio dei quali 500 di didattica specifica della materia, 200 di didattica della pedagogia e 300 di tirocinio. "Un numero di ore che abbiamo sempre rispettato, anche nel periodo del difficile avvio della Ssis quando, per problemi organizzativi, abbiamo dovuto concentrare le lezioni in un ben più ristretto arco di tempo".
Pinella Leocata


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