La Sicilia-Cgil per la scuola pubblica
Cgil per la scuola pubblica A ottobre la giornata della mobilitazione Una giornata di mobilitazione indetta dalla Cgil di Siracusa per difendere il diritto allo studio e sostenere il sistema del...
Cgil per la scuola pubblica
A ottobre la giornata della mobilitazione
Una giornata di mobilitazione indetta dalla Cgil di Siracusa per difendere il diritto allo studio e sostenere il sistema della scuola pubblica. Il coinvolgimento sarà non solo della categoria quanto soprattutto dei genitori, dei docenti, dei dirigenti scolastici, delle istituzioni locali e del mondo della cultura, tutti uniti in una marcia, prevista per il mese di ottobre. Ancora nubi all'orizzonte, dunque, ad inaugurare l'anno scolastico, ma le forze sociali lo avevano promesso, non avrebbero abbassato la guardia. Un monito che giungeva da più parti, movimenti studenteschi e organizzazioni sindacali. "Le scelte sul tema dell'istruzione pubblica, - si legge, in una nota, della Cgil - che il Governo Regionale e Nazionale hanno assunto in questi mesi, a nostro parere definiscono uno scenario assai inquietante e preoccupante poiché intervengono pesantemente sui temi del diritto allo studio, sostengono in modo oramai evidente l'istruzione privata, mettono in discussione un modello di istruzione convalidato negli anni e arricchito di nuovi percorsi formativi, di progetti di lavoro". Nello specifico, la Cgil sottolinea l'assenza di interventi finanziari. "Non c'è traccia - si legge ancora nella nota - nell'annunciato documento di programmazione economica ed è bene ricordare che già nella finanziaria del 2002 sono stati operati dei consistenti tagli, presentati come voci di riduzione delle spese correnti. Si assiste ad una riduzione consistente dei posti in organico, ridefiniti con un semplice calcolo aritmetico, un docente ogni 10.5 alunni che produrrà un taglio di circa 9 mila docenti per l'anno 2002/2003 e di altri 12 mila per gli anni successivi. Con i tagli agli organici si elimina la possibilità del tempo pieno e del tempo prolungato, si tagliano i posti degli insegnanti di lingua straniera nella scuola elementare, degli insegnanti tecnico-pratici nella scuola secondaria. Si riducono risorse e investimenti sui fondi finanziati dalla legge 440 che prevedeva l'ampliamento dell'offerta formativa". Interventi che punterebbero ad indebolire lo stesso principio, il carattere pubblico della scuola. "La stessa vicenda del buono-scuola, - proseguono nel documento - ancora in discussione, conferma anche nella nostra regione l'impostazione politica del governo nazionale". E gli scenari che si prospettano in provincia con la controriforma Moratti sono stati discussi ieri mattina, in una conferenza, organizzata dalla Cgil e dalla Cgil Scuola, durante la quale sono intervenuti i componenti delle segreterie provinciali.
Veronica Tomassini