La scure sugli insegnanti precari Cgil: uno su quattro senza lavoro
Via 34 cattedre alle elementari, 8 alle medie e 36 alle superiori. Ma 57 docenti sono entrati in ruolo Il paradosso: graduatorie vuote su materie speciali come Navigazione aerea, caccia a esperti esterni
di Maddalena Rebecca
La notizia buona è che quest’anno una fetta consistente di storici precari della scuola verrà stabilizzata. Quella cattiva è che molti di coloro che non otterranno l’immissione in ruolo, non potranno consolarsi con supplenze più o meno lunghe come avveniva in passato, ma rimarranno a bocca completamente asciutta. O dentro o fuori, insomma, senza vie di mezzo. Il turn-over rallenta La coperta, già corta, si è infatti ulteriormente ristretta. Tra cattedre eliminate per effetto del Piano triennale di tagli ministeriali, rallentamento del turn over ed entrata a regime della riforma delle superiori - che riduce il monte ore di diversi insegnamenti -, i posti da coprire attingendo ai bacini dei precari si sono drasticamente assottigliati. Tagli Tra 2009 e 2011 sono state cancellate complessivamente 222 cattedre (oggi in totale sono 1.701): - 71 il primo anno, - 73 il secondo e - 78 nell’anno scolastico che sta per iniziare. Nel dettaglio a sparire, da questo settembre, saranno 34 cattedre nelle scuole elementari, 8 alle medie e 36 alle superiori superiore. Risparmiata invece la scuola dell’infanzia che, in controtendenza, si è vista concedere una cattedra in più. Scure sui precari A fare le spese di questo gioco al ribasso, come detto, saranno soprattutto i precari. Persone con un’età media di 40-45 anni, quasi tutte già con lunga “gavetta”alle spalle, che in passato avevano lavorato con continuità, pur saltando di volta in volta da una scuola all’altra, e ora si vedranno costrette a cambiare vita. In questa condizione, secondo i calcoli effettuati dalla Flc Cgil sulla base delle nomine fatte l’altro giorno, verrà a trovarsi circa un quarto degli insegnanti in servizio nell’anno scolastico 2010-2011. Oggi le supplenze annuali assegnate sono 189 (4 nell’infanzia, 50 alle elementari, 77 alle medie e 58 alle superiori), a fronte delle 243 dello scorso settembre. Il saldo negativo è quindi di 54 unità, vale a dire quasi il 25% del “monte precari” in servizio lo scorso anno. «Siamo di fronte ad uno scenario da “Sommersi o salvati” - commenta Massimiliano Cerva della Flc Cgil - con decine di docenti che, dopo anni di lavoro, si vedono estromessi e altri che dovranno sbarcare il lunario con frammenti di supplenze e stipendi da fame». «Le assegnazioni parlano chiaro - osserva Michele Angeloro della Uil - . I posti a tempo determinato sono diminuiti di molto. Una parte consistente dei precari, quindi, si ritroverà senza nulla». Insegnamenti a rischio La scure colpirà in maniera particolarmente dura i docenti di alcune materie. Il greco, per esempio, per cui quest’anno non è stata fatta neanche una nomina annuale. Le costruzioni (3 cattedre e 22 ore lo scorso anno, un’unica cattedra oggi), ma anche l’italiano alle medie dove le cattedre sono state dimezzate (da 8 a 4). Caselle vuote Accanto a materie con pochi posti e tanti aspiranti docenti, ne esistono però altre per le quali i candidati non esistono. È il caso della Navigazione aerea al Nautico e di alcune discipline artistiche specifiche nei tecnici e professionali. Le graduatorie per questi insegnamenti sono vuote e i presidi dovranno rintracciare esperti fuori dal mondo della scuola. Immissioni in ruolo Tra tante ombre, almeno una luce: le agognate immissioni in ruolo. Quest’anno a Trieste sono stati assunti a tempo indeterminato 57 insegnanti: 4 negli asili, 17 alle elementari e altrettante alla superiori. Il numero più alto di contratti definitivi è stato stipulato alle scuole medie dove però ci si aspettava comunque qualcosa di più. «Erano vacanti 45 posti, ne sono stati riempiti 19 - commenta Roberto Fumich dello Snal -. Le assunzioni disposte dal Miur coprono cioè meno della metà delle cattedre effettivamente disponibili »