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La Provincia di Lecco-L'inchiesta I conti in rosso degli istituti si ribaltano pesantemente sulla vita scolastica, che risulta sempre più povera

Pochi soldi, zero servizi: studenti «depressi» «Abbiamo dovuto rinunciare al laboratorio di teatro in inglese» - «La mia classe trasferita in uno sgabuzzino»

28/03/2006
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La Provincia di Lecco

L'inchiesta I conti in rosso degli istituti si ribaltano pesantemente sulla vita scolastica, che risulta sempre più povera Pochi soldi, zero servizi: studenti «depressi» «Abbiamo dovuto rinunciare al laboratorio di teatro in inglese» - «La mia classe trasferita in uno sgabuzzino»

(s. val.) Scuola lecchese: conti in rosso e umore a terra. A sentire i ragazzi delle scuole superiori è la mancanza di fondi il problema più grave che affligge gli istituti e dunque gli studenti. I vari collegi dei docenti sono costretti a tirare la cinghia per far quadrare i conti. E il risultato è sempre lo stesso: tagliare. «Quest'anno abbiamo dovuto rinunciare al laboratorio di teatro in inglese - racconta Anna Di Nardo, studentessa di 5 E allo scientifico «Grassi» - perché non avevamo i fondi necessari». La crisi economica si fa sentire anche durante i corsi pomeridiani organizzati dalla scuola. «Fino a qualche anno fa l'esame “First” di abilitazione all'inglese lo pagava il liceo - continua Eleonora Castagna, anche lei di 5 E - ora invece è quasi completamente a carico nostro». Ma al «Grassi» il problema più urgente ed evidente è sicuramente lo spazio, con aule strapiene e studenti stipati ovunque. «Da gennaio la nostra classe è stata trasferita in un ex sgabuzzino - assicura Anna Di Nardo -. Abbiamo cominciato l'anno a settembre in una classe bella e luminosa e poi abbiamo dovuto traslocare tre mesi fa per lasciare la nostra aula ad una classe più numerosa e turbolenta della nostra». Stretti e squattrinati ma con insegnanti davvero in gamba. «Il rapporto con i nostri professori si è arricchito in questi anni - confermano le due ragazze - e questo è sicuramente l'aspetto migliore del “Grassi”». Anche l'istituto «Parini» ha dovuto fare i conti con la crisi economica. «Fino a un paio di anni fa andavamo al cinema con la scuola - spiega Claudia Bradascio, di 4 A del corso Igea - ora invece l'attività è stata tagliata». Persino l'iniziativa «Un treno per Auschwitz» ha rischiato di naufragare proprio per la mancanza di fondi. «Fortunatamente molti biglietti sono stati acquistati dalla Cgil - ricorda Sonia Pozzessere, anche lei di 4 A Igea - e così siamo potuti partire». Nonostante la mancanza di finanziamenti «sono comunque tante le attività che la scuola riesce ad organizzare», precisa Matilde Angius, compagna di classe di Claudia e Sonia. E i conti in tasca alla scuola li fanno anche gli studenti del «Bertacchi». «Per convocare un'assemblea di istituto dobbiamo pagare - spiega Roberta Guerra, di 5 S B -. Sborsiamo 4 euro a studente per affittare il cinema “Nuovo” e poi paghiamo anche lo sportello help messo a disposizione della scuola: 50 centesimi per una lezione privata, condivisa con altre sei persone. Poco ma fino a tre anni fa non si pagava nulla». Pochi soldi ma tante attività al «Bertacchi», anche troppe. «Noi siamo in quinta - conclude Roberta - e dovremmo prepararci alla maturità e non perdere tempo con inutili incontri extrascolastici


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