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La Nazione/Umbria: «Trecento precari a casa Scuola e famiglie nel dramma»

LA GUERRA DELLE CATTEDRE I SINDACATI: «MAI UN ANNO COSI' TRIBOLATO»

07/09/2010
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La Nazione

FUTURO DA SCRIVERE
PERUGIA QUEST'ANNO mancheranno all'appello diverse centinaia di posti di lavoro. Si parla di trecento nomine in meno tra insegnanti e personale non docente. Persi in un soffio. Sono i contratti a tempo dei precari storici, che così facendo vanno ad ingrossare la schiera dei disoccupati umbri, mai così alta come in questo ultimo quinquennio. Il commento del sindacato va oltre i numeri. «Quello che stiamo vivendo in questi giorni è un autentico dramma esistenziale, sociale e culturale che coinvolge sia centinaia di migliaia di lavoratori precari della scuola, sia le loro stesse famiglie». A POCHI giorni dall'avvio del nuovo anno scolastico la Flc Cgil di Perugia e quella di Terni tornano a denunciare la «situazione vergognosa» dei precari della scuola e annunciano la proclamazione del «blocco di tutte le attività aggiuntive e straordinarie per tutto il personale scolastico, con lo scopo di sottolineare le conseguenze drammatiche che i provvedimenti del governo stanno determinando nel mondo della scuola pubblica e di sostenere le giuste rivendicazioni dei lavoratori precari che non hanno più alcuna certezza del lavoro». La Flc di Terni, inoltre, ieri ha organizzato un'assemblea di tutti i precari, docenti e Ata, per discutere di una serie di iniziative di mobilitazione. Immediato l'ok anche da Perugia, con Giuliana Renelli che parla di «una perdita del diritto allo studio e di un impoverimento della didattica». INTANTO, oltre alla già citata astensione del personale dalle prestazioni orarie aggiuntive, la Cgil ha deciso di organizzare assemblee provinciali con le Rsu a partire dal suono della campanella aperte a tutto il personale, agli studenti, ai genitori e alle istituzioni locali. «Saranno proclamati aggiunge Renelli anche scioperi a intermittenza, di un'ora di lezione, a partire dal primo ottobre e da reiterare ogni quindici giorni fino a dicembre 2010». Tornando sul fronte precari, la Cgil chiarisce che in Umbria ci sono oltre duemila insegnanti appesi al filo della speranza. Docenti che sono arrivati alla soglia dei quarant'anni vivendo con l'acqua alla gola: stipendi ad intermittenza e la paura che l'anno dopo il contratto non venga rinnovato. In molti istituti c'è poi da affrontare il problema del sovraffollamento e del buco degli organici. «In alcuni plessi prosegue la Cgil si rischia la paralisi: mancano i tecnici di laboratori, i bidelli sono insufficienti e le segreterie scoppiano». Sarà dunque un anno così caotico? Ora c'è solo da aspettare la verifica dei numeri. La parola passa all'Ufficio scolastico regionale. Silvia Angelici


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