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La Nazione/Umbria: «La scuola è destinata all'abbandono»

La Cgil accusa: iscrizioni e cattedre nel caos. Quale futuro nelle superiori?

26/03/2010
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La Nazione

di SILVIA ANGELICI PERUGIA

RIFORMA? Nella sede della Cgil preferiscono parlare di «un colpo di Stato». Insomma la riforma della scuola secondaria fa tremare i polsi anche in Umbria «per la confusione e la perdita di posti di lavoro che potrebbe creare a partire dal nuovo anno scolastico». La Cgil prevede moltissime nubi all'orizzonte e annuncia un presidio permanente di precari davanti alla sede dell'Ufficio scolastico regionale a partire da metà aprile. Secondo il sindacato sono tante le cose che non vanno. A partire dalle iscrizioni alle superiori, il cui termine scade proprio oggi. «La circolare relativa alle iscrizioni dice il segretario regionale della Flc- Cgil Amedeo Zupi, con lui a fare il punto anche il collega Domenico Maida è illegittima perché mancano le disposizioni legislative a cui fare riferimento. Siamo ormai ad aprile, e non abbiamo a disposizione un dato, una fonte normativa sicura che spieghi a noi e alle famiglie a cosa andrà incontro la scuola. I genitori non sanno a che cosa hanno iscritto i propri figli; le scuole non sanno cosa fare, è un rebus sugli indirizzi, tanto che molti ragazzi hanno consegnato il modulo in bianco. Allo scoccare del nuovo anno scolastico, prevediamo disservizi a catena e vuoti d'organico, con circa 500 persone in meno tra docenti ad Ata, che potrebbero compromettere l'inizio delle lezioni in molti istituti». Ad impensierire la Cgil anche la drastica riduzione degli organici. «A livello nazionale ci hanno comunicato 28.500 tagli: è come chiudere la Fiat. Ma qui non ci sono gli incentivi». Le sorti dell'Umbria saranno rese note ad aprile, con la ripartizione regionale. Intanto dall'anno scorso si sono persi per strada circa mille posti di lavoro, a pagare il dazio soprattutto i precari. «Un contraccolpo pesantissimo per la nostra regione prosegue Zupi che si lasciava alle spalle già un anno scolastico molto pesante e carico di contraddizioni». Nel 2011 sempre secondo il sindacato ci sarà una riduzione drastica di posti anche alle superiori. «Questo significa classi sempre più affollate alle secondarie, orari non soddisfatti nella primaria, meno discipline di insegnamento nella scuola media, laboratori in tilt, netto scadimento della didattica».


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