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La Libertà/Piacenza: Scuola, 49 tagli agli amministrativi

I sindacati: «La situazione è inaccettabile su tutti i fronti»

09/05/2007
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Libertà

Dopo quello per i docenti, per gli istituti piacentini scatta l'allarme relativo al personale amministrativo, tecnico e ausiliario per il prossimo anno scolastico: all'appello mancano 49 posti e i disagi si profilano gravi.
La responsabile dell'ufficio scolastico provinciale Loredana Morace ha incontrato ieri i sindacati di categoria e ha comunicato i numeri per il 2007-2008: anziché i 1.054 posti previsti dalla semplice applicazione delle tabelle ministeriali, Piacenza ne vedrà garantiti solo 1.005. Tutta colpa di una circolare che fissa proprio in poco più di un migliaio il limite massimo di tutti i profili, dal direttore amministrativo al bidello, a disposizione per le scuole pubbliche di tutta la nostra provincia.
Ma i sindacati non ci stanno e chiedono con forza quantomeno il rispetto delle direttive indicate proprio da quel ministero che ora impone, tramite la direzione scolastica regionale, i tagli. A rischio, secondo loro, il regolare svolgimento delle lezioni, soprattutto quelle tecniche che richiedono la presenza di assistenti ai laboratori e alle altre strutture. Senza dimenticare l'eccessivo carico di lavoro a cui saranno chiamati gli operatori se la situazione rimanesse tale.
«Che senso ha - si chiedono Raffaella Morsia della Cgil e Marina Molinari della Cisl - stabilire delle norme tecniche che consentano a ogni scuola di determinare le effettive esigenze di organico e poi trovare un accorgimento per cui queste non debbano essere onorate? Non possiamo assolutamente accettare questa situazione - aggiungono - protestiamo in modo fermo e speriamo che a luglio, in sede di assegnazione degli incarichi, possa essere colmato questo pesante divario». Secondo le organizzazioni sindacali sarebbe pregiudicata la qualità dell'offerta agli studenti: «I tagli - spiegano - sono stati spalmati su tutte le province della regione in modo proporzionale, un sistema che penalizza ulteriormente Piacenza, dove gli istituti tecnici non sono così numerosi come altrove: togliere, ad esempio, un tecnico di laboratorio qui da noi ha un peso maggiore che da altre parti, dove sono in numero maggiore e possono rimediare in maniera più efficace».
Mai teneri con l'ex ministro Letizia Moratti, i sindacati riservano lo stesso trattamento al suo successore, Giuseppe Fioroni: «Il cambio di Governo non ha portato miglioramenti, non possiamo che sottolineare questa triste continuità con il passato. Così facendo si prosegue in modo miope a non ritenere l'istruzione il perno centrale dello sviluppo di tutto il Paese».
A Piacenza questa riduzione di 49 Ata va a sommarsi a una situazione tutt'altro che positiva: «In poche settimane - affermano ancora Morsia e Molinari - abbiamo assistito ai tagli per le classi del tempo prolungato alle elementari, dei posti per gli asili d'infanzia e per le medie superiori, con queste ultime che devono anche affrontare il serissimo problema del pagamento dei commissari per gli esami di maturità. I fondi ministeriali sono largamente insufficienti e le scuole non hanno a propria disposizione risorse adatte. Se a tutto ciò - concludono - si aggiunge il fatto che gli istituti piacentini vantano un credito complessivo di circa tre milioni di euro con il ministero, soldi con cui dovrebbero pagare le supplenze, si capisce come il quadro sia davvero al limite del drammatico».
Michele Rancati


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