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La Libertà/Piacenza: La mannaia colpisce gli insegnanti

Cancellati 40 posti per il 2007-2008. Proteste dei sindacati

01/03/2007
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Libertà

La mannaia colpisce gli insegnantiCancellati 40 posti per il 2007-2008. Proteste dei sindacati

«Siamo di fronte ad una decisione molto grave - denunciano
i sindacati
della scuola -
che tradisce tutte le promesse»( mir) Pessime notizie per il mondo della scuola di Piacenza. L'Ufficio scolastico regionale, su indicazione del ministero della Pubblica istruzione, per l'anno scolastico 2007-2008 ha tagliato 40 insegnanti appartenenti alle scuole della nostra provincia: 10 in modo diretto, riducendo il numero dei posti ufficialmente a disposizione, e altri 30 in modo indiretto, non rinnovando cioè molti incarichi provvisoriamente assegnati per l'anno in corso. Se restassero così le cose, il futuro degli istituti piacentini si presenterebbe ricco di incognite e di problemi, soprattutto se si considera che gli alunni cresceranno di oltre 300 unità, una cinquantina alle elementari e circa 280 alle medie superiori. Spetterà ora all'Ufficio scolastico provinciale distribuire queste riduzioni di organico e regolare le conseguenti attività, seguendo le direttive impartite da Bologna che prevedono l'aumento del numero di alunni per classe e la diminuzione del cosiddetto tempo- scuola. Due misure che proprio non piacciono ai sindacati di categoria, che sono scesi subito sul piede di guerra e minacciano senza mezzi termini il ricorso alle azioni di lotta più dure, scioperi compresi. «Siamo di fronte a una decisione molto grave - commentano Raffaella Morsia dell'Flc-Cgil e Marina Molinari della Cisl Scuola - che non solo tradisce tutte le promesse fatte in questi mesi dal Governo, ma soprattutto che rischia di penalizzare in modo inaccettabile il nostro territorio. Per questo chiederemo al più presto alle istituzioni regionali e a quelle locali di intervenire per tutelare un mondo, quello della scuola, che dovrebbe costituire il fulcro su cui far poggiare le strategie di sviluppo future di tutto il Paese, ma che invece viene costantemente trascurato». I problemi concreti rischiano di essere molti: «Se verrà aumentato il numero di alunni per classe - aggiungono - molte aule non avranno l'agibilità, la sicurezza di studenti e insegnanti sarà a rischio e i docenti, sempre più sovraccaricati di lavoro, saranno chiamati a fare azione di vigilanza e non di istruzione. Non solo: i tagli al tempo scuola provocherebbero numerosi guai alle famiglie e indebolirebbero il servizio. Per non parlare - proseguono - di quei genitori che nelle scorse settimane hanno scelto questo o quell'istituto pensando di contare su determinati servizi che improvvisamente, disattendendo tutte le promesse, verranno a mancare». Una situazione ritenuta inaccettabile, che ha portato molti docenti a chiedere un immediato sciopero: «Valuteremo il da farsi - concludono Morsia e Molinari - ma non è assolutamente escluso che, se le cose resteranno così, metteremo in campo azioni di lotta molto dure».


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