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La Cgil in piazza contro i tagli: «Istruzione massacrata»

Cagliari, 300 manifestanti davanti al Consiglio regionale

16/09/2011
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Nuova Sardegna

 
 
BETTINA CAMEDDA

 

CAGLIARI. Oltre trecento manifestanti provenienti da tutta l’isola hanno aderito al sit-in indetto dalla Flc Cgil davanti al Consiglio regionale. «È un massacro sul versante dei tagli all’organico - denuncia Peppino Loddo, segretario regionale - abbiamo già ricevuto numerose segnalazioni di scuole dove il sostegno è negato e i genitori sono sul piede di guerra». Ma le proteste non sono sempre giustificate, secondo Enrico Tocco, direttore dell’Ufficio scolastico regionale: «La qualità della scuola non è cambiata, anzi la dispersione scolastica è diminuita del 20 per cento e non ci sono né classi pollaio né tagli di organico. Il decremento dell’organico docenti di 670 unità è giustificato dal fatto che l’organico viene costruito a seconda delle esigenze». Rispetto allo scorso anno la scuola pubblica sarda ha avuto un decremento di 3543 alunni: in undici anni la popolazione scolastica è diminuita di 42449 unità. Quest’anno sono state formate 10.841 classi, 177 in meno del 2010. «Un numero inferiore di classi ha determinato 300 docenti in meno ma la riduzione non manda a casa nessuno - afferma Tocco - perché se ci sono 670 docenti rimasti a casa ci sono anche 934 docenti andati in pensione che lasciano il posto ad altri». Nessun taglio dunque. Eppure qualcosa non torna: agli insegnanti che scendono in piazza si aggiunge il personale Ata. «In due anni hanno tagliato oltre 500 posti - dichiara Rita P. di Carbonia, a casa dopo dodici anni di lavoro precario - noi siamo la prova evidente che i tagli ci sono stati, nelle scuole non c’è più personale». Protestano anche gli insegnanti non idonei. «Sono una docente di matematica e scienze fuori ruolo da sei anni - spiega R.C, di Carbonia, con 37 anni di servizio alle spalle - noi non idonei verremo spostati nelle segreterie e declassati al quarto livello. È anticostituzionale». Tra la folla ci sono anche le studentesse del corso di laurea quinquennale in Psicologia: entro febbraio saranno costrette a sostenere tutti gli esami mancanti pena la decadenza degli studi e il successivo passaggio al corso triennale.

 

 


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