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L'allarme degli scienziati dell'Enea "A rischio il centro sul terremoto"

La spending review potrebbe comportare tagli ancora più pesanti per l'ente, rispetto ai 400mila euro in meno previsti quest'anno. La Cgil denuncia: "Situazione non più sostenibile"

12/07/2012
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la Repubblica

di Ilaria Venturi

Laboratori a rischio, anche quello che si occupa di terremoti. E la spada di Damocle della spending review che potrebbe comportare tagli ancora più pesanti dei 400mila euro in meno già previsti per il 2012. Quale futuro per l’Enea di Bologna? A chiederselo sono i lavoratori del centro di ricerca. Una petizione, che in poche ore ha collezionato 125 firme sui 250 dipendenti (la raccolta è in corso), sarà portata al Prefetto e al ministero dell’Economia.

"Situazione non più sostenibile", denuncia Stefano Bernabei della segreteria regionale della Flc-Cgil. I dipendenti della sede di Bologna, Faenza e Monte Cuccolino denunciano la progressiva riduzione delle risorse, degli spazi, dei servizi e soprattutto dei laboratori di ricerca "fino al punto di vedere compromessa la possibilità di espletare il proprio lavoro". Il problema degli spazi è dovuto alle scadenze imminenti dei contratti di affitto, mentre si allontana al 2015 la possibilità per l’Enea di avere la nuova casa, come già stabilito, nel Tecnopolo all’ex Manifattura ancora al palo. Una situazione di limbo aggravata dai tagli alla ricerca già attuati (il bilancio per la sede bolognese è passato da 4,3 milioni nel 2010 a 4 nel 2011 a 3,6 per il 2012) e in arrivo. L’incertezza è tale, si legge nella petizione, "da rendere impossibile una normale progettualità nelle attività di ricerca".

E "nebuloso" viene definito il futuro dei 24 ricercatori

assunti per tre anni nel Tecnopolo "sotto inquadrati e con contratti inadeguati". Il malessere è diffuso, il mondo della ricerca bolognese è in agitazione. Già nel 2010 avevano chiuso i laboratori Enea che si occupavano di controllo delle acque in via dei Fornaciai. Ora questi saranno riallestiti nella sede centrale in via Martiri Monte Sole, al Navile. Ma in un edificio il cui contratto di affitto è in scadenza e da dove dovranno andarsene anche i laboratori che si occupano di sismica, controllo della qualità dell’aria, trasferimento tecnologico all’industria.

Le strutture sotto sfratto potranno essere trasferite nel palazzo a fianco, sede principale dell’Enea. Ma il sindacato avverte: "L’unico effetto sarà mettere a disagio l’intero centro". Insomma, soluzioni tampone, "solo un lungo calvario di spostamenti in luoghi non idonei". "Non è un attacco all’amministrazione bolognese dell’Enea, è che oggettivamente così sono a rischio le attività scientifiche", insiste Bernabei. Il direttore dell’Enea di Bologna Alessandro Martelli frena le preoccupazioni sugli spazi, "ci sono già ipotesi in campo, ci stiamo attivando per non perdere i contratti". Ma non nasconde quelle sulle ricadute locali della spending review: "Le incognite ci sono".


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