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ItaliaOggi-Sardegna-I direttori promuovono la legge 53

Sardegna. I direttori promuovono la legge 53 I docenti tutor devono essere nominati senza aspettare che venga firmato il contratto. Anche se i collegi dei docenti non fissano i crit...

19/10/2004
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ItaliaOggi

Sardegna.

I direttori promuovono la legge 53

I docenti tutor devono essere nominati senza aspettare che venga firmato il contratto.
Anche se i collegi dei docenti non fissano i criteri per l'individuazione dei soggetti a cui affidare l'incarico. È una delle precisazioni contenute in una nota emanata dalla direzione generale dell'ufficio scolastico regionale per la Sardegna (reperibile sul sito: https://web.tiscali.it/direzionegenerale/riforma.htm).

Il provvedimento porta la data del 21 settembre scorso e reca un'ampia disamina delle 'problematiche emerse e chiarite', recita il titolo del documento.

Secondo la direzione generale, la riforma Moratti troverebbe esaustiva regolamentazione nella normativa primaria e secondaria. E, dunque, 'non si devono sospendere le procedure per la nomina dei tutor in attesa della definizione degli accordi tra governo e sindacati della scuola', una precisazione che risulta ora fuori luogo visto l'andamento della trattativa contrattuale. A conforto di tale tesi, l'amministrazione scolastica regionale ha citato testualmente un passo della circolare n. 29/2004, laddove si dice che le singole scuole devono provvedere al conferimento dell'incarico.

La direzione generale della Sardegna ha chiarito, inoltre, che nel caso in cui i collegi dei docenti si siano rifiutati di indicare i criteri per la nomina del tutor, il dirigente dovrà, comunque, provvedere a individuare autonomamente i criteri di nomina. E subito dopo dovrà procedere al conferimento degli incarichi.

La nota dirigenziale dedica, inoltre, un intero paragrafo alla questione dell'applicabilità dei vari istituti della riforma, già da quest'anno. A questo proposito l'amministrazione ha chiarito che la riforma delle essere applicata in tutte le classi di scuola elementare.

'Ciò significa', spiega l'ufficio scolastico guidato da Armando Pietrella, 'che devono necessariamente trovare applicazione i nuovi orari ordinamentali, obbligatori e opzionali, la personalizzazione, anche attraverso i laboratori, i Larsa, il portfolio delle competenze, la nomina del tutor'.

Per la scuola media, invece, la riforma può partire solo nelle prime classi. Per quanto riguarda gli orari, nella scuola primaria si adotterà l'assetto ordinamentale delle 27 ore settimanali, più tre ore sulla base delle scelte delle famiglie. Per la scuola media, invece, alle 27 ore canoniche andranno aggiunte fino a un massimo di sei ore settimanali per le attività opzionali. In ogni caso, l'orario della primaria non potrà superare le 30 ore settimanali e la secondaria avrà come limite massimo settimanale 33 ore


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