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ItaliaOggi: Nel Lazio si simulano i tagli: a rischio 3 mila posti

Il direttore regionale chiede alle scuole le proiezioni sugli organici 2009 di elementari e medie

10/02/2009
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ItaliaOggi

Di Alessandra Migliozzi
Prove tecniche di tagli per le scuole del Lazio. L'ufficio scolastico regionale ha infatti inviato ai presidi una circolare per calcolare, a classi invariate rispetto all'anno in corso, i risparmi ottenibili con le nuove disposizioni previste dai regolamenti attuativi del piano Gelmini. Ovvero l'introduzione del maestro prevalente per quanto riguarda la primaria e l'adeguamento delle cattedre a 18 ore per le superiori. Lo scopo, spiega la stessa circolare, è «disporre per tempo di elementi di valutazione utili a sviluppare eventuali strategie integrative che si renderà necessario attuare una volta conosciuta la dotazione». Insomma, l'Usr vuole sapere in anticipo di quanto organico ci sarà bisogno sul territorio per provare ad arginare per tempo i danni derivati dai tagli disposti dal governo. Per ora numeri certi su quanti insegnanti perderà la regione presieduta a Piero Marrazzo non ce ne sono. Le stime ufficiose parlano di 3mila unità, ma per avere conferme è necessario verificare il decreto sugli organici che il ministero sta mettendo a punto. Intanto va avanti la simulazione laziale. I presidi hanno cominciato ad inviare alla direzione regionale le necessità di organico calcolate con i parametri della circolare. E non mancano le polemiche, soprattutto per quanto riguarda la scuola primaria e il cosiddetto maestro unico. Le scuole organizzate solo con il tempo pieno non vengono prese in considerazione perché, spiega la circolare, «non dovrebbero registrare cambiamenti nella determinazione dell'organico». I guai sorgono negli istituti dove c'è il sistema del modulo o del tempo pieno. Questo il calcolo proposto per le scuole con il modulo: bisogna sommare le ore di tempo scuola (compresa l'ora di mensa) di tutte le classi, sottrarre le ore di specialista di inglese e dividere il risultato per le 22 ore di insegnamento del docente per ottenere il numero di posti in organico. Il calcolo, dice il documento, va fatto così per tutte le classi, non solo per le prime. E qui scoppiano le polemiche dei presidi. «La circolare della direzione», dice Paolo Mazzoli, dirigente del 115° Circolo Angelo Mauri di Roma, «sembra spingere molto in direzione del maestro unico anche per le classi successive alla prima, sembra quasi imporlo. Dunque la novità potrebbe non riguardare solo le prime. Se non è così e le scuole possono agire in autonomia per la loro organizzazione interna servono spiegazioni più chiare». Nei plessi con moduli e tempo pieno l'operazione è più complicata. I docenti da calcolare sono due per ogni classe con il tempo pieno, uno per ogni classe con il modulo. Alle ore di copertura necessarie vanno sottratte quelle di compresenza che non ci saranno più e quelle dello specialista (inglese). Alla scuola Mauri il calcolo l'hanno fatto: a rischio ci sono due posti. «Sono i due docenti più giovani, ambedue precari», sottolinea Mazzoli. Sulla circolare sono scoppiate anche le polemiche della Cgil che lamenta di non essere stata consultata e ne chiede il ritiro anche perché dà “«ndicazioni non corrette in merito al calcolo delle ore dello specialista di lingua nella scuola primaria». Ma il dg dell'ufficio regionale, Raffaele Sanzo, chiarisce che la circolare «non si ritira anche perché», risponde il direttore alle polemiche dei presidi, «non prefigura nessun modello organizzativo, l'organizzazione interna del personale la decide l'autonomia scolastica. Non facciamo interpretazioni dei regolamenti del ministro, il maestro unico è solo in prima», chiude, «la nostra è solo una rilevazione, una simulazione con cui cerchiamo di sapere per tempo di quanto personale abbiamo bisogno per studiare come predisporci ai tagli».


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