ItaliaOggi: I tagli agli orari dei tecnici non piacciono al Tar Lazio
Nuova grana per il ministro dell'istruzione, Mariastella Gelmini
Al ritorno dal salone dell'aerospazio a Farnborough (Uk), avrà una grana in più da risolvere. Non solo dunque i problemi interni ed esterni (ovvero giudiziari) al Pdl, che la vedono in questi giorni sempre più in veste politica, proiettata verso quel ruolo di coordinatore unico di cui si è a lungo vociferato nei momenti di maggior tensione tra Silvio Berlusconi e Gianfranco Fini sulle sorti del partito. Il ministro dell'istruzione, università e ricerca, Mariastella Gelmini, dovrà mettere a posto anche la vicenda del Tar Lazio. Che minaccia di mettere a rischio una parte della sua riforma della scuola che dovrebbe scattare dal prossimo settembre, ovvero il decollo della riduzione delle ore di lezioni negli istituti tecnici e professionali. Taglio essenziale per centrare gli obiettivi di contenimento della spesa che sono stati fissati dal Tesoro con il decreto legge 112/2008. Il tribunale amministrativo regionale infatti ha accolto ieri un ricorso presentato dallo Snals-Confsal guidato da Marco Nigi e ha sospeso i decreti con cui l'Istruzione aveva deciso la riduzione degli orari negli istituti, dalle materie tradizionali alle attività di laboratorio. Nessuna sospensione invece delle circolari sugli organici e sulle iscrizioni, oggetto di altrettanti ricorsi presentati da alcuni comitati e associazioni e dalla Flc-Cgil. In questi casi, il tribunale amministrativo, pur ritenendo fondati i ricorsi e illegittime le relative circolari, poiché applicative di testi normativi emanati successivamente e dunque ancora privi di efficacia e rilievo giuridico, ha ritenuto che manchi il «grave e irreparabile pregiudizio» che giustificherebbe l'emissione del provvedimento di sospensione richiesto.Il segretario generale della Flc, Mimmo Pantaleo, invita il ministro Gelmini a «prendere atto del disastro da lei stessa prodotto e avere comportamenti conseguenti», mentre dal Pd arriva la richiesta di rinviare di un anno l'applicazione della riforma delle superiori «per senso di responsabilità». Ma al viale Trastevere non tira per niente aria di rinvio. Anzi, il ministero pare intenzionato a resistere anche sulla sospensiva sui tecnici. I giudici del Tar hanno precisato infatti che la sospensione dei relativi decreti è destinata a durare fintanto che il Consiglio nazionale della pubblica istruzione esprimerà il proprio parere, di cui il dicastero dovrà tenere conto nella stesura dei nuovi regolamenti. Quella attuale, sostiene lo Snals, «appare preordinata più a rispondere a economie di spesa che all'esigenza di valorizzare l'offerta formativa».