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Il Tempo-In Calabria e Campania troppi ragazzi "in fuga"

In Calabria e Campania troppi ragazzi "in fuga" QUALI sono le molle che spingono un ragazzo ad abbandonare la scuola? Alla base di tutto c'è l'esigenza di andare a lavorare per cont...

26/03/2005
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Il Tempo

In Calabria e Campania troppi ragazzi "in fuga"

QUALI sono le molle che spingono un ragazzo ad abbandonare la scuola? Alla base di tutto c'è l'esigenza di andare a lavorare per contribuire al budget familiare. Ma ci possono essere altre motivazioni. In famiglie con redditi bassi e istruzione elementare, solo un figlio su due prosegue gli studi. Sull'argomento c'è una divergenza di dati. Secondo l'Ires (Centro studi Cgil) sono circa 400 mila i soggetti che hanno abbandonato e sono entrati nel mondo del lavoro: al Nord per potersi comprare generi di lusso come il telefonino. Al Sud per aiutare la famiglia. L'Istat si attesta sui 144 mila adolescenti. Secondo l'ultimo censimento Istat, dunque, il 96,3% dei ragazzi di età compresa tra i 6 i 14 anni sono iscritti a un corso regolare di studi. Nel 1991 era il 96.7%. Vanno a scuola 973 bambini su mille di 6 e 7 anni, 972 di 8 e 9 anni, 968 e 962 rispettivamente di 10 e 11 anni. Il tasso di iscrizione va via diminuendo al crescere dell'età fino ad arrivare al 93,2% dei quattordicenni, parte dei quali potrebbero aver già conseguito la licenza media e deciso di non proseguire gli studi per entrare nel mondo del lavoro. Come per i residenti senza alcun titolo di studio, anche nella distribuzione dei tassi d'iscrizione la collocazione territoriale sembra costituire un fattore discriminante. Infatti, mentre nelle ripartizioni Nord-Occidentale, Nord-Orientale e Centrale la quota degli iscritti è al di sopra della media nazionale (97,1% nell'Italia Nord-Orientale, 96,8% nelle altre due ripartizioni), nell'Italia Meridionale e in quella Insulare questa si colloca al di sotto del 96,3% (rispettivamente con il 95,5% e il 95,8%). In particolare, di tutte le regioni dell'Italia Meridionale e Insulare (ad eccezione dell'Abruzzo, Molise e della Sardegna) si registra una percentuale inferiore. La più bassa è stata rilevata in Calabria dove l'incidenza degli iscritti è pari al 94,8%, seguita dalla Campania con il 95,3% e dalla Sicilia con il 95,5%.


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