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Il Tempo: Abruzzo. La scuola riapre senza prof. Spariti i finanziamenti per i precari: tagliati 1636 posti

Protestano i sindacati: i fondi per la didattica utilizzati per la realizzazione di strutture. Sarà una riapertura "zoppa" quella del prossimo anno scolastico all'Aquila se non saranno destinati i fondi promessi da Ministero e Governo per il sostegno del personale docente precrario, amministrativo e ai collaboratori, fondi che invece sono stati dirottati sull'edilizia scolastica.

08/08/2009
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Il Tempo

Giorgio Alessandri L'AQUILA

La denuncia arriva dai sindacati che snocciolano dati e cifre: «Il Governo ed il Ministro Gelmini, a fronte dei tagli operati dalla riforma del sistema scolastico, avevano garantito uno stanziamento di 36 milioni in tre anni, 19 solo peri il 2009 - ha spiegato Paola Bonifaci, della Cgil scuola -. Somme comunque insufficienti ma che avrebbero almeno tamponato questa situazione di emergenza. I fondi, successivamente, sono stati dirottati per la realizzazione di strutture antisismiche da destinare alla didattica. Noi non contestiamo la realizzazione di strutture a norma, bensì la modalità di finanziamento: per le scuole si potrebbero utilizzare altri canali, come per esempio quelli del Cipe». La Bonifaci ha sottolineato come i fondi avrebbero dovuto coprire le spese a sostegno dei «precari terremotati, sfollati e licenziati. A loro favore, inoltre, si era pensato ad un convenzione tra Inps e Ministero per lo stanziamento di fondi, cui avrebbe potuto partecipare anche la Regione, ma a tutt'oggi ancora non ne sappiamo nulla». Sin dalle prime settimane post-sisma era stato chiesto il blocco del personale come già accaduto in occasione dei terremoti del Friuli e di Umbria-Marche, ma dopo un lungo e complesso dibattito non se n'è fatto nulla ed in Abruzzo saranno 1636 i posti che saranno tagliati, tra docenti e personale Ata ed amministrativo: un dato, seppur mitigato dai 1945 pensionamenti, che però non lascia dormire sonni tranquilli: a fronte di oltre mille posti vacanti saranno solamente 356 le immissioni in ruolo. «Sarà una situazione ingestibile - ha detto Andrea Leonzio, della Cisl scuola Abruzzo -. Avevamo chiesto il blocco degli organici e non se n'è fatto nulla, i 19 milioni per i precari sembra saranno destinati per l'edilizia scolastica. Ma la situazione non è problematica solamente nell'Aquilano e le zone terremotate: a Chieti siamo alle prese con sentenze che hanno garantito l'immissione in ruolo di 60 Lsu che hanno scavalcato persone, anche avanti con gli anni, che erano in graduatoria. Una sentenza unica , contro la quale abbiamo già presentato ricorso e vinto in Corte d'Appello, ma che il giudice ha ribaltato con un provvedimento mai visto in tutta Italia». Per Pierluigi Palmieri dello Snals «i fondi stanziati all'origine sono stati sempre ritenuti insufficienti, ma vanno utilizzati oltre che per i precari anche per il personale ed ampliare l'offerta formativa. Occorre che gli studenti possano recuperare quelle lacune che inevitabilmente si sono create nelle settimane ed i mesi post sisma». La campanella, comunque, come ha assicurato in più occasioni il premier Berlusconi, il sottosegretario Bertolaso, il sindaco dell'Aquila Cialente e il presidente della Regione Chiodi tornerà a sconare il 21 settembre per gli alunni delle scuole di ogni ordine e grado.


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