Il Nuovo-Roma-Precari, niente rimodulazione
Precari, niente rimodulazione Gli effetti della sentenza del Tar sulle graduatorie dei supplenti non si faranno sentire. Secondo i sindacati che lanciano invece l'allarme sulla convocazione antic...
Precari, niente rimodulazione
Gli effetti della sentenza del Tar sulle graduatorie dei supplenti non si faranno sentire. Secondo i sindacati che lanciano invece l'allarme sulla convocazione anticipata dei calendari e sul blocco di nuove cattedre.
di Giancarlo Castelli
ROMA - Non dovrebbe avere un effetto devastante nel Lazio, al contrario di altre regioni, la sentenza del Tar che annulla le graduatorie già stilate su 40mila lavoratori precari della scuola. Lo afferma il segretario Uil-scuola, Giovanni Febbroni perché le nomine, a Roma, non sono state ancora fatte e perché il direttore generale del ministero, De Sanctis, ha garantito che nella circolare 69 del giugno scorso, non era previsto nessun cumulo dei punteggi che è, poi, il vero punto del contendere. Vale a dire, i trenta punti ottenuti attraverso le scuole universitarie di specializzazione (Ssis) non verranno sommati a quelli del servizio effettivo.
Un meccanismo che aveva rimodulato le graduatorie e creato più di qualche malcontento in quei docenti che, pur avendo vinto il concorso di ruolo, si sono visti scavalcati dai corsisti. "Noi, comunque, continueremo a vigilare", assicura Febbroni che lancia, invece, un altro allarme: l'anticipo delle 3000 nomine, deciso dal ministro Moratti, fissato al 31 agosto. "Anche se a Roma le rimodulazioni saranno limitate - spiega Febbroni - mi chiedo come sarà possibile riuscire a convocare tutti i lavoratori, molti di loro giovani, che magari si trovano ancora in vacanza. O, come molti di loro, provengono da altre città italiane". Un altro problema, per i sindacati, è quello dell'assegnazione di nuove cattedre di ruolo, bloccate dal ministero.
"Non capisco perché, pur avendo tutti i presupposti per farlo, il ministero nicchia - afferma Stefano De Caro, segretario Cgil-scuola - devono innanzitutto sistemare quelli che hanno fatto ricorso e invece dicono che non ci sono i soldi". Anche la Cgil avverte: vigileremo, cercheremo di capire come si muoverà il ministero. Fanno richieste chiare i sindacati del Cobas-scuola: immissione in ruolo di tutti i precari sulle cattedre disponibili. "Allo Stato fa comodo mantenere questa situazione - dice Domenico Damiani dei Cobas - in questo modo può sfruttare i lavoratori e risparmiare un sacco di soldi. Devono trovare una soluzione altrimenti potrebbero crearsi seri problemi". Insomma, un altro fronte aperto sull'autunno caldo prossimo venturo