Il ministero accorpa. Nell’aula-pollaio si ritrovano in 42
Casale Monferrato, il record di un liceo scientifico
Casale monferrato (AL)
«Da Renzi in giù, tutti sostengono che il ruolo della scuola deve tornare centrale. Benissimo, allora perché nel mio istituto rischio di avere una classe di 42 studenti? Come si può fare lezione?». Mentre gli studenti del quinto anno delle superiori stamattina sono alle prese con la terza (e ultima) prova scritta dell’esame di maturità, il “quizzone”, i presidi guardano con preoccupazione al prossimo anno scolastico, con il rischio concreto di dover fare lezione in “aule pollaio”, con classi di 33, 34 o più allievi. L’allarme parte dalla provincia, anche se riflette una situazione non certo isolata.
Lo lancia Riccardo Calvo, dirigente scolastico dell’istituto superiore Cesare Balbo di Casale (raggruppa tre licei). È lui a segnalare il caso limite dei 42 allievi. «Una comunicazione del Provveditorato ha proposto prima e poi imposto, nonostante le nostre obiezioni (percorsi differenti, libri non uguali, curriculum non omogeneo, addirittura una materia differente per quanto riguarda la lingua straniera), di passare da tre a due classi per il liceo scientifico Palli, con la conseguenza davvero stupefacente di una classe con il tedesco di 24 alunni e una con l’inglese di 42».
Aggiunge il preside: «Sappiamo che potrebbe essere, poi, rimediato il numero di 42, ridefinendo le classi e riposizionando gli allievi, ipotizzandone una articolata per le ore di tedesco: resta il fatto che agli alunni viene imposto uno totale smembramento della loro esperienza scolastica di anni e che a un liceo scientifico come quello di Casale, a cui sono state tolte tutte le sperimentazioni dalla Riforma Gelmini, tutti i potenziamenti e gli arricchimenti dell’offerta formativa, viene negata la possibilità di una proposta didattica equilibrata per i propri studenti».
Altri istituti hanno lo stesso problema. E se una classe con 42 elementi potrebbe essere ingovernabile, la situazione non è facile neppure se gli allievi sono 34-35: «Ma al ministero sanno che cosa significa insegnare ai ragazzi seriamente, dando loro i giusti spazi e i giusti tempi per l’apprendimento?» si chiede una prof di lettere.
Bisogna poi considerare elementi che vanno oltre la didattica, come la sicurezza delle aule. Lo sottolineano i rappresentanti sindacali. Carlo Cervi, Cisl Scuola: «Vigileremo perché vengano rispettate le norme per la sicurezza nel rapporto alunni-aula, per il diritto allo studio e per l’inserimento dei disabili».
Intanto, parte la mobilitazione. Domani al Balbo di Casale si riuniranno collegio docenti, consiglio d’istituto e assemblea dei genitori: «Ai politici, alle rappresentanze dello Stato e alle istituzioni - dice il preside Calvo - chiediamo d’intervenire. Il ministero riconsideri la situazione prima della chiusura degli organici, assumendo una responsabilità forte nel nome della scuola e delle famiglie. Siamo pronti ad andare davanti agli organismi competenti almeno per il rispetto e la salvaguardia della sicurezza dei ragazzi».