Il Mattino/Salerno: Diecimila precari nel purgatorio della scuola

A Salerno le graduatorie per le immissioni in ruolo comprendono almeno 10.000-12.000 persone, secondo dati della Direzione scolastica regionale e del sindacato. Sono insegnanti e amministrativi, comunque precari che sperano di conquistare il posto agognato e intanto alimentano le liste che fanno il ”purgatorio” dell’istruzione. In tutta Italia centinaia di migliaia di nomi sono scritti negli elenchi tenuti da ogni Ufficio scolastico provinciale (i vecchi Provveditorati). Quelle graduatorie costituiscono adesso l’epicentro di un caso che da Torino e Napoli rischia di montare a scandalo nazionale. La prudenza è obbligatoria, ma gli accenti preoccupati dei sindacati rappresentano un brutto viatico. Giuseppe Vassallo, segretario della FLC Cgil campana, ha inviato un comunicato per informare che il 6 maggio «ha chiesto al ministero, alla Direzione scolastica regionale e agli Uffici scolastici delle province campane di avviare con ogni urgenza le verifiche necessarie su tutte le graduatorie a rischio di brogli. Se saranno confermate le nostre preoccupazioni, siamo di fronte a un fenomeno di falsi di vaste proporzioni che va estirpato senza indugio. Le procedure di assunzione nella scuola statale non possono essere inquinate da interventi delinquenziali». Parole forti. La magistratura e i dirigenti locali del ministero faranno la loro parte per accertare le verità. Intanto, si può già dire che le notizie di stampa disorientano gli aspiranti professori e bidelli campani che hanno le carte in regola: gente abituata a fare sacrifici. Basti pensare con quanta pazienza e costanza hanno dovuto navigare nei rivoli che, storicamente, immettevano al grande bacino della scuola. Proprio per cercare di assorbire il precariato, nel 2001 le graduatorie furono ”bloccate” e definite ”ad esaurimento”. Eventuali intromissioni illegali quindi, possono essere scoperte con relativa facilità. Però i fascicoli sono decine di migliaia - e questa mole rappresenta un grande alleato dei malfattori, se ci sono. Nella fattispecie si teme che qualcuno (individui isolati o organizzati) abbia ottenuto la password per entrare nel sistema informatico e inserire abusivamente nomi e punteggi di persone che non avrebbero avuto i titoli per figurare nelle graduatorie o per scalarle. Si può immaginare con quale stato d’animo un precario si chiede se il ”collega” lo sopravanza legittimamente, se quelli che in questi anni sono andati a lavorare avevano le carte a posto. I dubbi reclamano certezze.

a.sch.