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Il Mattino di Padova: Università, non fondi a pioggia

Il ministro dell’Economia Padoa-Schioppa, sulla base dell’analisi svolta dalla commissione tecnica per la finanza pubblica, ha fatto un’apertura di credito importante agli Atenei. E’ nato da questa apertura di credito il «Patto per l’università e la ricerca» che, insieme al ministro Fabio Mussi, lo stesso Padoa-Schioppa ha proposto agli Atenei.

25/09/2007
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Il Mattino di Padova

Il ministro dell’Economia Padoa-Schioppa, sulla base dell’analisi svolta dalla commissione tecnica per la finanza pubblica, ha fatto un’apertura di credito importante agli Atenei. E’ nato da questa apertura di credito il «Patto per l’università e la ricerca» che, insieme al ministro Fabio Mussi, lo stesso Padoa-Schioppa ha proposto agli Atenei.
Ora si attende la formalizzazione di quella proposta, con i dettagli operativi, cioè con l’indicazione precisa dei reciproci impegni. Parlando ai rettori riuniti in assemblea, i ministri Mussi e Padoa-Schioppa hanno parlato all’unisono soprattutto su un argomento. E’ ben vero che il governo si dovrà accollare i costi di decisioni assunte a livello governativo sugli aumenti dei costi per il personale, che dunque gravano sui bilanci degli Atenei non per scelte loro. Ma gli Atenei dovranno accettare senza riserve un principio: quello del riconoscimento del merito di ciascuna università. Sia sul piano dell’assunzione di una precisa responsabilità da parte di ciascun Ateneo in ordine alle proprie scelte di allocazione delle risorse finanziarie date loro dallo Stato, sia sul piano dei risultati, cioè delle rispettive performance in ambito di ricerca e di didattica.
Finalmente! si dirà. Che bel segnale di cambiamento! Peccato però, che proprio mentre si avvia questo armonioso minuetto tra governo e Atenei, a livello ministeriale accadano cose assai poco comprensibili. O quanto meno assai poco coerenti con il leitmotiv del minuetto. A luglio scorso è stato emanato un decreto ministeriale sulla programmazione triennale. Doveva essere l’avvio di un processo che avrebbe portato gli Atenei a programmare le proprie scelte, sapendo in anticipo che avrebbero avuto risorse aggiuntive (pochette per la verità, perché in tutto sul piatto c’erano poco più di cento milioni di euro per anno) a seguito di una valutazione di quelle scelte fatta sulla base di alcuni parametri di merito.
Invece no, quelle risorse saranno distribuite sostanzialmente a pioggia, per il 2007 e per il 2008. Una parte ridotta sarà ripartita dopo la valutazione di cui sopra solo nel 2009... Ma c’è di più. Nella legge finanziaria del 2007 sono stati stanziati 20 milioni di euro per un piano straordinario di assunzioni di giovani nel ruolo di ricercatore universitario. Doveva cambiare anche il meccanismo di reclutamento di questi giovani, dato che quello in vigore ha dimostrato di avere grosse smagliature. Non che in questi anni siano stati reclutati solo caproni, come qualcuno si è divertito a (falsamente) affermare. Ma il meccanismo, per concorde opinione, va cambiato. E subito.
Quei 20 milioni, poi, - udite, udite! - dovrebbero essere distribuiti con criteri premiali alle università, per dare un riconoscimento concreto a quegli Atenei che più si sono impegnati, negli ultimi anni, nella formazione dei giovani alla ricerca, e hanno finanziato borse di dottorato e posizioni post-doc con fondi aggiuntivi a quelli ministeriali, ricavandoli da una oculata gestione del proprio bilancio. La legge finanziaria impegnava il ministero a varare il decreto attuativo di questa giusta scelta politica entro fine marzo del corrente anno. Siccome però l’elaborazione di quel decreto ministeriale è risultata più laboriosa del previsto, «contrordine compagni»! Anche quei benedetti 20 milioni rischiano di essere distribuiti «a pioggia»!
Ci auguriamo che così non accada. Sarebbero davvero... «piogge acide» per quegli Atenei che meritano di veder almeno in qualche modo riconosciuti gli sforzi non da poco, fatti a favore dei giovani, per evitare che troppi, fra i bravi, fuggano all’estero. Vogliamo avere fiducia nel ministro Mussi, che tante volte ha dichiarato di avere a cuore soprattutto il problema dei giovani. E che nel nome del riconoscimento del merito agli Atenei ha ritrovato l’intesa con il collega Padoa-Schioppa. Signor ministro Mussi, è su atti concreti che si gioca la credibilità del «Patto per l’università e la ricerca» proposto in queste settimane agli Atenei. Non deluda, signor ministro, chi nelle università italiane ha fatto davvero salti mortali per formare alla ricerca giovani di talento. Saranno questi, creda, i primi ad essergliene grati.
Vincenzo Milanesi


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