Il Giorno-Sciopero bianco negli ex Provveditorati agli studi di tutta la Lombardia

di Giorgio Guaiti
MILANO - Sciopero bianco negli ex Provveditorati agli studi di tutta la Lombardia. Sciopero vero del personale docente delle Civiche scuole milanesi. L'avvicinarsi della fine dell'anno scolastico non sembra raffreddare il clima sindacale nel mondo della scuola. Anzi - mentre Retescuole annuncia la decisione di dare il via alla raccolta di 50 mila firme per la presentazione di una legge di iniziativa popolare in sostituzione della riforma Moratti - i primi a muoversi sono i dipendenti dei Csa (gli ex Provveditorati) e della Direzione regionale scolastica. Riuniti in assemblea, alla presenza dei segretari nazionali di Cgil, Cisl, Uil e Confsal dei dipendenti del ministero dell'Istruzione, hanno proclamato lo stato di agitazione con il conseguente rigoroso rispetto del Contratto nazionale di lavoro, delle mansioni e del diritto alle ferie estive (non meno di 15 giorni).
Una decisione che comporterà inevitabilemente un rallentamento delle procedure relative all'avvio dell'anno scolastico 2005-2006 e metterà seriamente in discussione le nomine degli insegnanti entro il 31 luglio. Un obiettivo, quest'ultimo, raggiunto lo scorso anno soltanto grazie alla disponibilità del personale dei Provveditorati che accettò sovraccarichi di orario e tagli ai periodi di ferie per chiudere in tempo utile le nomine. Salvo poi doverle riaprire per ulteriori convocazioni determinate da alcune modifiche di legge.
"Una decisione - ha dichiarato Teresa Palese, responsabile regionale della Uil Istruzione - alla quale siamo stati costretti dall'inesistenza di corrette relazioni sindacali e dal totale disinteresse del ministro Moratti per la situazione di grave disagio e di disparità di trattamento economico cui è soggetto il personale del settore Istruzione rispetto ai dipendenti di altri settori del medesimo Ministero".
Allo sciopero bianco dei Provveditorati si aggiunge poi lo sciopero generale dei docenti delle Civiche scuole di Milano, che lunedì prossimo si asterranno dalle lezioni su indicazione delle organizzazioni sindacali di base (Rappresentanze di Base e Sindacato di Base) ma anche delle Rsu, della Cisl e della Cgil.
L'agitazione, che non coinvolge il personale delle scuole materne e degli asili nido, rientra nella vertenza in corso da tempo sulla riorganizzazione del settore e punta in modo particolare sul problema del computo degli orari di servizio dei docenti. La retribuzione degli insegnanti è calcolata sulla base di ore di 60 minuti, mentre le lezioni, come in tutte le scuole, durano 50 minuti. Da qui la decisione del Comune di calcolare un "debito orario" sommando i 10 minuti di servizio "mancanti" per costruire un monte ore da utilizzare per la copertura delle supplenze. Un'operazione - rilevano i sindacati di base - resa più facile dalla modifica del profilo professionale degli insegnanti: da personale docente a personale amministrativo.