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I conti sulla scuola pubblica in Sicilia. In 10 anni tagli alle risorse per 80 miliardi

Dossier presentato dalla Flc regionale svela tagli del 66% Segretario generale Scozzaro: «Situazione si aggraverà»

04/10/2011
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Corriere del Mezzogiorno

PALERMO - Tagli da capogiro nei fondi destinati alle scuole siciliane. Dal 2008 al 2011, secondo la Flc regionale, negli istituti dell' isola ci sono stati ben 25.217 alunni in meno, una diminuzione a cui corrisponderebbe anche una sforbiciata di 1.500 docenti; con la sola riforma del Ministro Gelmini sono state revocate 10.113 cattedre e 5.017 posti di Ata. Basti pensare che nel 2007 i fondi erano pari a 129 milioni, ridotti poi a 49 milioni nel 2011. Il dossier presentato rivela che in 10 anni sono venuti meno alla scuola siciliana il 66% delle risorse destinate all'offerta formativa. La denuncia riguarda anche lo stato dell'Università e la campagna di «controinformazione» sulla situazione del sistema dell'istruzione nell'isola. A spiegare la situazione critica, Giusto Scozzaro, segretario generale della Flc Sicilia: «E la situazione si aggraverà se consideriamo che quest'anno il bilancio della regione dimezza lo stanziamento destinato al funzionamento degli istituti scolastici, che passa da 38 milioni del 2008 a 19 milioni del 2011».

Queste riduzioni porteranno a gravi disagi per la gestione scolastica osserva Scozzaro: «La riorganizzazione delle classi con il sovraffollamento, la creazione di pluriclassi nelle zone disagiate, la riduzione del tempo scuola dalle 30 ore chieste dalle famiglie a 27. Insomma è peggiorata la condizione strutturale e organizzativa generale con rischio che a poco a poco il diritto allo studio venga sempre più meno e con esso le prospettive e il futuro dei giovani siciliani». Il dossier riferisce che in Sicilia non è stata attuata nemmeno la legge 244 del 2007 che prevedeva l'aumento fino al 70% dell'organico stabile degli insegnanti di sostegno. Questi erano in tutto 12.952 nel 2006 e in maggioranza precari. «I docenti a tempo indeterminato - ha detto il segretario della Flc - dovevano diventare 9.066 invece sono oggi 8.247, ne mancano cioè all'appello 819. E a questo si sono aggiunti tagli per 407 posti nonostante gli alunni disabili siano aumentati».

Se le sforbiciate alle scuole medie e superiori sono state ampie di certo non va meglio per gli atenei. Secondo uno studio della Cgil, le università hanno avuto tagli consistenti al loro funzionamento ordinario. A Palermo si passa da una riduzione del 3% del 2009 ad una del 15% nel 2011. All'Università di Catania nel 2011 sono venute meno risorse per l'11,68%. Tutto ciò ha portato a dei licenziamenti; come a Palermo dove ad esempio i docenti sono passati nello stesso periodo da 1131 a 971, i ricercatori da 863 a 795 e i tecnici e amministrativi a 1.470 a 1160.

«In tre anni - ha detto il sindacalista - ci sono stati 12 mila studenti in meno». E certo non per colpa degli studenti siciliani che non si iscrivono ai corsi di laurea. Difatti le domande di ammissione ai test d'ingresso sono state quest'anno 27.850, per un totale di 18 mila studenti, ma i posti disponibili per nuove matricole sono solo 9.300. «Novemila giovani - ha sottolineato Scozzaro - non avranno cioè l'opportunità di frequentare in Sicilia una università». La Flc Sicilia per la giornata di domani ha organizzato una giornata di dibattito pubblico dal tema: «Per salvare il futuro dei giovani e dei siciliani: la scuola e l'università prima e dopo la Gelmini» per protestare contro i provvedimenti su scuola e università e chiedere un' inversione di rotta.


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