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Giornale di Calabria: Tagli preoccupanti

Allarme di Cgil, Cisl ed Uil sul futuro del mondo della scuola

20/03/2007
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Il Giornale di Calabria

CATANZARO. “La legge finanziaria 2007 ha definito, ancora una volta, un taglio di 11.726 posti di insegnamento a fronte di un aumento di 28.000 studenti a livello nazionale, applicando asetticamente il criterio di calcolo dello 0,4 nel rapporto alunni/classe. Una misura decisa soprattutto dal ministero dell’Economia Tommaso Padoa-Schioppa, non tenendo conto delle reali esigenze della didattica e soprattutto della sua qualità. Il Governo, cosi facendo, non mantiene fede al programma e agli impegni per il miglioramento del sistema dell’istruzione, allo scopo di aumentare le capacità degli studenti, in particolare nelle regioni del Mezzogiorno. L’aumento dello 0,4 nel rapporto alunni/classe nella regione Calabria comporta un taglio di 660 posti, vanificando ogni sforzo in direzione del miglioramento dell’offerta didattica per aumentare le competenze degli studenti, sopratutto nelle zone periferiche, interne e montane che registrano una bassa popolazione scolastica”. È quanto denunciano, in una nota stampa, Cgil, Cisl e Uil. “Inoltre - aggiungono le organizzazioni sindacali - i tagli operati in Calabria per l’anno scolastico 2007-2008 sono in continuità con quelli attuati negli anni precedenti, che si aggiungono ai disagi dovuti alla condizione di inadeguatezza degli edifici scolastici e della capienza delle aule. Pertanto, i sindacati valutano negativamente il taglio operato sulla scuola calabrese e si battono perché non venga ridimensionato l’organico, per evitare situazioni diffuse di forti sofferenze nelle scuole calabresi”. “Inoltre - evidenziano Cgil, Cisl e Uil - il consistente taglio agli organici è in aperto contrasto con le esigenze e le aspettative del corpo docente impegnato per il miglioramento dell’offerta formativa e degli studenti che attraverso una scuola di qualità si pongono l’obiettivo di costruirsi una base di conoscenze per poi riuscire ad avere un lavoro qualificato. Ecco perché non è più pensabile che i Governi e la politica continuano ad agire sulla scuola esclusivamente attraverso un mero calcolo ragionieristico, trascurando totalmente le esigenze del sistema dell’istruzione calabrese che è posto di fronte ad una forte domanda di qualità didattica indispensabile e necessaria per il riscatto dalla condizione di arretratezza sociale ed economica della Calabria”. “Per questo obiettivo le organizzazioni sindacali ritengono necessarie adeguate risorse finanziarie e umane per creare efficaci politiche in grado di migliore il sistema scolastico calabrese che dovrà porre tutti gli studenti nelle condizioni di esercitare i propri diritti di cittadinanza ed i propri doveri, al fine di migliorare la società calabrese. Pertanto la Flc-Cgil, la Cisl e la Uil scuola calabresi sono impegnate nei confronti del direttore generale scolastico regionale e degli uffici scolastici provinciali per: impedire un taglio cosi alto degli organici; per avere una distribuzione equa degli organici, allo scopo di fare fronte alle reali situazioni di disagio presenti negli istituti. Chiedono, altresì, al Governo ai parlamentari calabresi e alla Giunta regionale, in particolare all’assessore alla Pubblica istruzione e alla Cultura, Sandro Principe, di intervenire per salvaguardare l’offerta formativa della scuola calabrese e per evitare i tanti disagi a cui andrebbero incontro i docenti e gli alunni se dovesse passare il taglio degli organici cosi come previsto”.


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