Giornale di Calabria: Tagli preoccupanti
Allarme di Cgil, Cisl ed Uil sul futuro del mondo della scuola
CATANZARO. “La legge finanziaria 2007 ha definito, ancora una volta, un taglio di 11.726 posti di insegnamento a fronte di un aumento di 28.000 studenti a livello nazionale, applicando asetticamente il criterio di calcolo dello 0,4 nel rapporto alunni/classe. Una misura decisa soprattutto dal ministero dell’Economia Tommaso Padoa-Schioppa, non tenendo conto delle reali esigenze della didattica e soprattutto della sua qualità. Il Governo, cosi facendo, non mantiene fede al programma e agli impegni per il miglioramento del sistema dell’istruzione, allo scopo di aumentare le capacità degli studenti, in particolare nelle regioni del Mezzogiorno. L’aumento dello 0,4 nel rapporto alunni/classe nella regione Calabria comporta un taglio di 660 posti, vanificando ogni sforzo in direzione del miglioramento dell’offerta didattica per aumentare le competenze degli studenti, sopratutto nelle zone periferiche, interne e montane che registrano una bassa popolazione scolastica”. È quanto denunciano, in una nota stampa, Cgil, Cisl e Uil. “Inoltre - aggiungono le organizzazioni sindacali - i tagli operati in Calabria per l’anno scolastico 2007-2008 sono in continuità con quelli attuati negli anni precedenti, che si aggiungono ai disagi dovuti alla condizione di inadeguatezza degli edifici scolastici e della capienza delle aule. Pertanto, i sindacati valutano negativamente il taglio operato sulla scuola calabrese e si battono perché non venga ridimensionato l’organico, per evitare situazioni diffuse di forti sofferenze nelle scuole calabresi”. “Inoltre - evidenziano Cgil, Cisl e Uil - il consistente taglio agli organici è in aperto contrasto con le esigenze e le aspettative del corpo docente impegnato per il miglioramento dell’offerta formativa e degli studenti che attraverso una scuola di qualità si pongono l’obiettivo di costruirsi una base di conoscenze per poi riuscire ad avere un lavoro qualificato. Ecco perché non è più pensabile che i Governi e la politica continuano ad agire sulla scuola esclusivamente attraverso un mero calcolo ragionieristico, trascurando totalmente le esigenze del sistema dell’istruzione calabrese che è posto di fronte ad una forte domanda di qualità didattica indispensabile e necessaria per il riscatto dalla condizione di arretratezza sociale ed economica della Calabria”. “Per questo obiettivo le organizzazioni sindacali ritengono necessarie adeguate risorse finanziarie e umane per creare efficaci politiche in grado di migliore il sistema scolastico calabrese che dovrà porre tutti gli studenti nelle condizioni di esercitare i propri diritti di cittadinanza ed i propri doveri, al fine di migliorare la società calabrese. Pertanto la Flc-Cgil, la Cisl e la Uil scuola calabresi sono impegnate nei confronti del direttore generale scolastico regionale e degli uffici scolastici provinciali per: impedire un taglio cosi alto degli organici; per avere una distribuzione equa degli organici, allo scopo di fare fronte alle reali situazioni di disagio presenti negli istituti. Chiedono, altresì, al Governo ai parlamentari calabresi e alla Giunta regionale, in particolare all’assessore alla Pubblica istruzione e alla Cultura, Sandro Principe, di intervenire per salvaguardare l’offerta formativa della scuola calabrese e per evitare i tanti disagi a cui andrebbero incontro i docenti e gli alunni se dovesse passare il taglio degli organici cosi come previsto”.