Giornale di Calabria-Dopo 11 anni di precariato va in pensione senza Tfr
Dopo 11 anni di precariato va in pensione senza Tfr COSENZA. Dopo aver lavorato per undici anni come insegnante precario nelle scuole pubbliche della provincia di Milano è riuscito ad ott...
Dopo 11 anni di precariato va in pensione senza Tfr
COSENZA. Dopo aver lavorato per undici anni come insegnante precario nelle scuole pubbliche della provincia di Milano è riuscito ad ottenere l'immissione in ruolo ma quando ha maturato la contribuzione per la pensione gli è stato corrisposto il trattamento di fine rapporto maturato negli ultimi due anni di attività. E' questa la storia di un ex insegnante di 56 anni originario di Cosenza che si è rivolto alla Cgil-Scuola per ottenere il Tfr maturato durante il lavoro da precario. "Ho iniziato a lavorare come precario - racconta l'ex insegnante - negli anni settanta e poi ho smesso per dedicarmi alla libera professione. Nel 1986 ho ripreso l'insegnamento con supplenze annuali dopo aver vinto il concorso come insegnante in tecnologia delle costruzioni e disegno tecnico. Poi improvvisamente l'allora ministro decise di abolire il concorso che avevo vinto e quindi dovetti ripiegare ad insegnare matematica e fisica. Solamente nel 1999, dopo una lunga azione giudiziaria, tutti coloro che avevano partecipato al mio stesso concorso siamo riusciti ad essere immessi in ruolo ma nel settembre 2001, considerato che avevo maturato gli anni contributivi, ho deciso di andarmene in pensione". Per alcuni anni l'ex insegnante, che è un ingegnere, ha svolto anche l'attività da libero professionista. "Quando sono andato in pensione - ha aggiunto - mi è stato detto che non avevo diritto al trattamento di fine rapporto per gli anni che avevo lavorato come precario e che dovevo riceverlo solamente per il periodo da quando sono stato immesso in ruolo. A questo poi si è aggiunto che ho dovuto versare oltre quaranta milioni di vecchie lire per il ricongiungimento contributivo tra la cassa professionale e l'Inpdap, che è l'istituto previdenziale al quale versano gli insegnanti". Nel mondo della scuola "sono stato un perseguitato perché ho dovuto subire per undici lunghi anni i continui cambi di istituti senza mai poter pensare ad una continuità didattica. Ed ora, sempre la scuola, mi ha riservato questo ulteriore regalo: non poter avere nemmeno il trattamento di fine rapporto per tutti quegli anni che ho dovuto lavorare in modo penalizzante".
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