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GdM-L'allarme: in Puglia 910 cattedre in meno

Audizione alla Regione del direttore dell'Ufficio scolastico L'allarme: in Puglia 910 cattedre in meno La "Moratti" spacca la Commissione BARI Gli effetti della riforma Moratti e della legge ...

04/04/2003
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La Gazzetta del Mezzogiorno

Audizione alla Regione del direttore dell'Ufficio scolastico
L'allarme: in Puglia 910 cattedre in meno
La "Moratti" spacca la Commissione

BARI Gli effetti della riforma Moratti e della legge Finanziaria stanno per abbattersi come una mannaia sulla scuola. Nelle scorse settimane erano circolate previsioni negative sul taglio di centinaia di cattedre anche in Puglia. Previsioni che sono state confermate dall'audizione che la Commissione formazione professionale della Regione Puglia ha svolto con Giuseppe Fiori, dirigente dell'Ufficio scolastico regionale.
Questa la situazione: in tutt'Italia si prevedono 12.500 cattedre in meno. In Puglia il taglio sarà dell'1,2 % con questa ripartizione: 450 nelle scuole elementari, 90 nella scuola dell'obbligo, 370 nella scuola superiore. Non dovrebbero esserci problemi per la scuola materna e per quelle di sostegno.
Nel 2002 in Puglia sono state tagliate già 748 cattedre (in tutta Italia sono state 8.500). Così, nel giro di due anni in Italia ci saranno 20mila cattedre in meno.
Come si è arrivati a questa situazione? Mentre per la scuola elementare la motivazione del taglio è il calo delle iscrizioni (l'anno scorso in tutt'Italia ci sono state 5.300 classi in meno), per gli altri istituti, la spiegazione va ricercata in alcune disposizione della Finanziaria: almeno 25 alunni per classe; cattedre di 18 ore (ora ce ne sono anche di 14 ore), eliminazione dell'organico funzionale.
Si tratta, come è chiaro, di effetti di dinamiche nazionali, però - hanno chiesto i consiglieri - si può cercare di fare qualcosa per limitare i danni? Fiori ha detto al riguardo che occorre lavorare contro l'evasione scolastica (solo negli istituti professionali, nel primo anno, tra dispersione e bocciature si perde il 35% degli iscritti); mentre per le elementari si può allungare i periodo per le iscrizioni.
Dinanzi a queste "verità", il dibattito tra i consiglieri ha finito con l'assumere un valore tutto politico sugli effetti della riforma Moratti. L'assessore Silvestri ha espresso un giudizio positivo sulla riforma, e ha spiegato che negli anni scorsi c'era stato un rigonfiamento degli organici (è il caso della Calabria che dovrà tagliare il 3% delle cattedre), così adesso, con i nuovi criteri, è esplosa la questione. I consiglieri d'opposizione (Losappio e Ventricelli) hanno criticato la riforma e chiesto ragione a Fiori e all'assessore per vecchie dichiarazioni un po' troppo rassicuranti.
Cosa succederà agli insegnanti "tagliati"? Se di ruolo, avranno il "salvataggio" costituito da un trasferimento in altra sede. Senza salvagente, invece, precari e supplenti.


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