Gazzettno-Pordenone-Collocamento fuori ruolo, ottanta a rischio
Collocamento fuori ruolo, ottanta a rischio Vita dura per gli "inidonei", alla luce della recente Finanziaria che espone a serio rischio i circa 80 lavoratori della scuola della provincia di P...
Collocamento fuori ruolo, ottanta a rischio
Vita dura per gli "inidonei", alla luce della recente Finanziaria che espone a serio rischio i circa 80 lavoratori della scuola della provincia di Pordenone (30 docenti e 50, tra amministrativi, tecnici e ausiliari, provvisori e permanenti). La Cgil scuola provinciale denuncia "una manovra che mette in luce i problemi e le contraddizioni di questo Governo".
Il sindacato definisce l'attuazione delle norme contenute nella Finanziaria, sulla restituzione ai ruoli del personale inidoneo per motivi di salute, un provvedimento "odioso" e "lesivo" dei diritti dei lavoratori.Ciò che i sindacalisti denunciano è la modifica contrattuale del collocamento fuori ruolo, avvenuta tramite la Finanziaria. Secondo la Cgil Scuola, da ciò emerge l'orientamento che estende in modo quasi automatico gli effetti del rientro nei ruoli anche all'utilizzazione in altri compiti. "Questa tesi non ha alcun fondamento giuridico - tuona il cigiellino Dall'Agnese - dato che il Contratto nazionale 94/97 consente al personale dichiarato inidoneo di svolgere la propria funzione, a domanda, fuori ruolo, con impiego in altri compiti. In altre parole, questa utilizzazione poteva avvenire sia in seguito a collocamento fuori ruolo, sia in assenza di esso. Dunque, per poter modificare i contratti individuali di utilizzazione, l'Amministrazione dovrebbe dimostrare caso per caso che, nel posto di lavoro attualmente occupato e per quelle mansioni attualmente svolte, sono mutate le esigenze che hanno permesso l'utilizzazione stessa. Allora le utilizzazioni devono essere gestite sul piano numerico (rispetto agli organici) e sul piano formale (attribuzione di una titolarità), escludendo in assoluto le "deportazioni" del personale".
Per quanto riguarda i collaboratori amministrativi, tecnici e ausiliari, aggiunge Dall'Agnese, "nessuna Finanziaria potrà mai obbligare questi lavoratori a svolgere mansioni che una commissione medica ha dichiarato incompatibili con lo stato di salute". Per i docenti invece la situazione è differente, perché "l'eventuale restituzione ai ruoli dipende dagli esiti delle visite mediche di controllo, ma in caso di "guarigione" la restituzione è immediata. Ne consegue che la posizione di ciascuno dipenderà dal fatto che l'effettuazione delle visite potrebbe avvenire in tempi non compatibili con le operazioni di mobilità. La gran parte di questi docenti sarebbe quindi destinata alle sedi libere residuate, dopo la mobilità stessa. Insomma, al danno si aggiungerebbe la beffa!".
Da qui l'impegno della Cgil scuola provinciale: "L'attribuzione della titolarità deve avvenire prima del movimento tra le sedi, con operazioni gestite manualmente, evitando attribuzioni d'ufficio. Sosteniamo inoltre la partecipazione alla mobilità a domanda, con riapertura dei termini, quale occasione per un miglioramento di sede".
Alessandra Betto