Gazzettino-Udine-Supplenze minacciate dalle proteste
SCUOLA La protesta è dovuta alle cattive condizioni di lavoro fra caldo e varie, sostenute violazioni alla legge sulla sicurezza Supplenze minacciate dalle proteste Il personale del Csa udinese...
SCUOLA La protesta è dovuta alle cattive condizioni di lavoro fra caldo e varie, sostenute violazioni alla legge sulla sicurezza
Supplenze minacciate dalle proteste
Il personale del Csa udinese scende in agitazione e potrebbe "ingrippare" la macchina delle nomine
Supplenze a rischio. A due giorni dall'avvio dell'assegnazione degli incarichi a tempo esplode la protesta dei dipendenti del Centro servizi amministrativi, che domani, alle 12.30, si riuniranno in assemblea nella sede di via Diaz, subito dopo la conferenza di servizio dei presidi delle scuole polo.
"Durante l'assemblea proclameremo lo stato di agitazione del personale del Csa - fanno sapere le Rsu -. Da quel momento, ci asterremo dagli straordinari e dai recuperi e non daremo supporto alle scuole polo durante le operazioni di nomina dei supplenti. Chiederemo anche un tentativo di conciliazione con l'amministrazione scolastica davanti al prefetto". E, se la conciliazione non dovesse dare l'esito sperato, "sarà sciopero". Una "bomba", per l'operazione-supplenze. A spingere i dipendenti del Csa a tanto, l'esasperazione di chi, da mesi, lavora "con una temperatura degli uffici che varia dai 30 ai 36 gradi", ed è costretto a "ricevere il pubblico con camicie zuppe di sudore in strutture inadeguate". "Siamo arrivati al limite della sopportazione - chiariscono i dipendenti -. Avevamo già inviato una lettera al direttore regionale Cataldi e al prefetto per denunciare la situazione, ma non abbiamo ricevuto risposta. Siamo costretti a lavorare in una struttura disorganizzata, dove gli utenti possono entrare a qualsiasi ora del giorno. Inoltre, la legge 626 non viene rispettata: mancano le uscite di sicurezza, ci sono fili scoperti, i servizi igienici non sono conformi alla legge, la ragioneria deve lavorare in un sotto tetto in condizioni pietose".
Per questo, oltre alla direzione regionale, mettono sul banco degli accusati anche la Provincia. "La prossima settimana dovrebbero dare il via ai lavori di risistemazione del tetto dell'edificio di via Renati. Ma, per tutto il resto, la Provincia è completamente inadempiente. Aveva promesso di darci tutto il secondo piano di via Diaz e così non è stato, dovevano sistemare gli archivi e non l'hanno fatto". Antonio Luongo (Cgil) soffia sul fuoco: "È da tempo che i dipendenti del Csa rivendicano il rispetto dei diritti più elementari: quello alla sicurezza e di poter lavorare in un luogo dignitoso, oltre ad un organico adeguato ai carichi di lavoro. Le loro proteste non hanno trovato soddisfazione, anzi sono stati presi in giro".
Camilla De Mori