Gazzettino-Udine-Precari, appello in tre punti
SCUOLA/LA PROTESTA Una delegazione degli "storici" ha incontrato ieri il prefetto di Udine Salanitri Precari, appello in tre punti Al primo posto la richiesta di un decreto che ristabilisca la v...
SCUOLA/LA PROTESTA Una delegazione degli "storici" ha incontrato ieri il prefetto di Udine Salanitri
Precari, appello in tre punti
Al primo posto la richiesta di un decreto che ristabilisca la vecchia "gerarchia"
Il prefetto di Udine, Rosario Salnitri, accoglie le richieste dei precari "storici" e promette di trasmetterle al Governo.
Dopo aver ascoltato per un'ora, ieri, le ragioni della delegazione, formata da venti insegnanti e capeggiata dalla Cgil scuola, oggi il prefetto invierà al Governo un documento in cui sono segnalate le rivendicazioni dei circa 400 precari della provincia di Udine.
La rivolta è scoppiata in seguito alla sentenza del Tar del Lazio che ha accolto il ricorso di altri "precari", ovvero quelli usciti dalla Scuola di specializzazione per l'insegnamento nella scuola secondaria (Ssis), togliendo ai colleghi "precari" (quelli storici che non hanno frequentato la Scuola) ben 18 punti.
In questi giorni Il Ministero sta modificando le graduatorie, cancellando i 18 punti, in modo da inviare ai Csa le nuove tabelle per procedere alle nomine a tempo determinato con i nuovi parametri. Il risultato? Chi era all'inizio della graduatoria per le tanto sospirate supplenze, potrà ritrovarsi anche a metà classifica. Una situazione inaccettabile che ha spinto alla protesta in prefettura.
Tre le richieste salienti presenti nel documento. La prima è quella di un decreto legge "per ristabilire la situazione precedente l'unificazione delle fasce e quindi il riequilibrio dei punteggi", ovvero il ritorno alla situazione com'era prima della sentenza del Tar. Una sentenza che, come precisa Antonio Luongo, segretario regionale della Cgil scuola, "la Moratti ha dato disposizione di eseguire nonostante l'ordinanza non sia ancora nota, pur annunciando un appello, che però non ha ancora presentato, al Consiglio di Stato".
I precari "storici" chiedono, poi, il conferimento delle supplenze secondo le nuove regole definite dal decreto legge e le immissioni in ruolo per coprire i posti vacanti.
Tra proteste e rivendicazioni, si è venuta a creare "una guerra fra i poveri": nella scuole medie e superiori della provincia di Udine, per il prossimo anno, ci sono 500 posti vacanti di professori, che rischiano di rimanere al palo. Il rischio è quello di creare precari di serie A e di serie B, senza garantire in realtà un posto di lavoro nemmeno a coloro che ora sembrano favoriti.
"La nostra convinzione - precisa Luongo - è che il governo non intenda per nulla avvantaggiare gli insegnanti della Siss, ma semplicemente favorire una conflittualità fra precari, per far dimenticare che da due anni si attendono le immissioni in ruolo". Un'attesa che, finora, è stata vana, aumentando la delusione e l'amarezza fra il personale che dopo anni di precariato attende un contratto a tempo determinato. A questa situazione ora si aggiunge la rabbia per la modifica delle regole per il tradizionale conferimento delle supplenze. Viene così messo a repentaglio non solo il posto di lavoro sicuro, ma anche quello precario.
Inevitabili saranno le ripercussioni sulla regolarità dell'inizio dell'anno scolastico. Per evitare in extremis ulteriori danni, la Cgil scuola organizzerà a Udine una manifestazione di protesta contro l'attuale politica scolastica durante la settimana del conferimento delle nomine (dal 25 al 30 agosto), per rivendicare le immissioni in ruolo e l'utilizzo delle vecchie regole sia per le assunzioni in ruolo sia per il conferimento delle supplenze.
Simonetta Di Zanutto