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Gazzettino-Udine-Obbligo formativo, la titolarità passa alle scuole

INCONTRO DELLA CGIL-FLC CON ANTONAZ E COSOLINI Obbligo formativo, la titolarità passa alle scuole Udine La titolarità dei percorsi sperimentali integrati per l'obbligo formativo potrà p...

25/05/2005
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Il Gazzettino

INCONTRO DELLA CGIL-FLC CON ANTONAZ E COSOLINI
Obbligo formativo, la titolarità passa alle scuole
Udine
La titolarità dei percorsi sperimentali integrati per l'obbligo formativo potrà passare alle scuole. Il via libera è arrivato ieri dai due assessori regionali Roberto Antonaz (Istruzione) e Roberto Cosolini (Formazione professionale) all'incontro con i vertici della Cgil-Flc a Udine, convocato dalla segreteria provinciale della Cgil scuola. E non è un fatto così tecnico come l'astrusa dicitura in scolastichese potrebbe far supporre ai "profani". Perché, come certo non sfugge ad Antonio Luongo e Franca Gallo (segretari rispettivamente regionale e provinciale del sindacato), che a questo obiettivo hanno puntato tenacemente, il fatto che la sede dei percorsi, nati con l'obiettivo di evitare la fuga dei quattordicenni dalle aule (e sanciti da un protocollo d'intesa Stato-Regione) passi dai centri di formazione alle scuole significa che gli studenti dovranno iscriversi negli istituti statali. E più iscritti significa più organico, quindi più "prof" e più bidelli e amministrativi. Se Antonaz, che fin dall'inizio era contrario al protocollo siglato dalla Regione, si è detto più che d'accordo ("la titolarità deve passare alle scuole"), anche Cosolini ha dato la sua "disponibilità a modificarlo: fin dall'inizio non l'ho mai considerato il miglior protocollo possibile, ma poteva andar bene in quel momento". Luongo, che nei prossimi giorni manderà una lettera a Illy ha sollecitato i due assessori (che hanno dato l'ok dal 2006-07) perché "la titolarità passi alle scuole da subito, in modo da ottenere più posti in organico di fatto". Concordi su questo punto, su altri "nodi" i due assessori non hanno nascosto punti di vista molto diversi. La nuova legge quadro sull'istruzione sollecitata da Ruben Colussi (Cgil)? Antonaz parte in quarta teorizzando una "riforma regionale della scuola che possa rappresentare un modello anche per il prossimo governo": con "l'innalzamento dell'obbligo a 16 anni", lo slittamento della formazione professionale "dopo i 18 anni", la sperimentazione di un "biennio unificato". Ma Cosolini non è dello stesso parere su tutto. Se pure ha già insediato un gruppo di lavoro "per elaborare le linee guida dei percorsi legislativi" sulla formazione, l'idea di un ddl organico lo spaventa per i tempi, troppo lunghi ("ci troveremmo ad approvarlo a fine legislatura"). Quanto al biennio unico, anche se sostiene un maggior peso del pubblico nella formazione, "non ho la presunzione di pensare che questo porti a un biennio uguale per tutti. I percorsi possono e devono essere differenziati". Quanto all'alternanza scuola-lavoro, Antonaz sottolinea il suo no al "modello Moratti" di "cedere" studenti alle aziende: "Se invece si parla di insegnare ai ragazzi cosa vuol dire guadagnarsi il pane, allora lo consiglierei anche nei classici". Fra le proposte della Cgil anche un'idea che ha ricevuto un primo placet di massima da Antonaz: "Abbiamo chiesto - dice Luongo - alla Regione di organizzare gli Stati generali della scuola friulana a settembre. Ma vorremmo fossero l'occasione per discutere di un ddl".

Camilla De Mori


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