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GAzzettino-Rischiamo di dover far pagare alle famiglie anche la carta ...

La conferenza di servizio dei dirigenti scolastici della provincia di Belluno ha approvato all'unanimità un ordine del giorno ...

20/03/2006
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Il Gazzettino

«Rischiamo di dover far pagare alle famiglie anche la carta igienica e quella per la fotocopiatrice». Così aveva lamentato nei giorni scorsi la dirigente scolastica sedicense Brunella Bortoluzzi, denunciando i tagli ai bilanci delle scuole imposti dalla finanziaria. Non è rimasta una voce nel deserto, quella della dirigente di uno degli istituti popolosi della provincia. L'altro giorno, la conferenza di servizio dei dirigenti scolastici della provincia di Belluno ha approvato all'unanimità un ordine del giorno che, con un linguaggio meno chiaro e meno colorito, lamenta in sostanza le stesse cose.
«Nel corso degli anni - fanno osservare i dirigenti di una cinquantina di istituti scolastici bellunesi - sono costantemente diminuite le assegnazioni di fondi alle istituzioni scolastiche per il funzionamento didattico ed amministrativo e per la realizzazione di attività istituzionali, a fronte di un numsrosi costi di gestione. Il decreto tagliaspese e le successive applicazioni potrebbero diminuire ulteriormente le risorse disponibili».

E la scuola non è un ramo secco... «Le scuole - sottolineano i dirigenti scolastici - sono pubbliche amministrazioni e non enti pubblici, profondamente diverse da altre pubbliche amministrazioni sia per finalità, sia per procedure di gestione, riconosciute nella loro autonomia. La riduzione delle spese di funzionamento è già stata operata alla fonte nel bilancio del Miur e delle direzioni regionali. L'eventuale restituzione del 15 per cento degli stanziamenti di ciascuna istituzione scolastica nel bilancio 2002 prevista dal decreto, avrebbe costi insostenibili per ciascuna scuola che andrebbero a ricadere sulle famiglie, dal momento che si tratta in particolare di contributi volontari versati dai genitori per gite scolastiche ed attività integrative ed aggiuntive. Risulta incomprensibile l'eventuale obbligo di operare trattenute su tali contributi ai fini di una restituzione altrettanto incomprensibile dal momento che non si tratta di assegnazioni dello stato».

I dirigenti, nel loro documento, sottolineano quindi la necessità di un confronto costante e sistematico tra i ministeri dell'Istruzione e dell'Economia sia per una giusta considerazione della specificità dell'istiutuzione scolastica, sia per un'uniformità di interpretazione e di applicazione delle norme.

Egidio Pasuch


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