Gazzettino-Pordenone-Scuola, precari in prima linea
Scuola, precari in prima linea Si apre oggi una settimana "calda": è già protesta per le supplenze Una manifestazione regionale a favore delle migliaia di precari del mondo della scuola. Mar...
Scuola, precari in prima linea
Si apre oggi una settimana "calda": è già protesta per le supplenze
Una manifestazione regionale a favore delle migliaia di precari del mondo della scuola. Martedì prossimo, alle 16, nel liceo scientifico Grigoletti di Pordenone, la Cgil Scuola darà vita a un incontro per docenti e personale tecnico, amministrativo e ausiliario (Ata), al quale parteciperà Luisella De Filippi, responsabile della segreteria nazionale.
Obiettivo del meeting è contrastare la politica del ministro Moratti, perché, spiega il cigiellino Gianfranco Dall'Agnese, "il governo non ha ancora emanato il decreto legislativo per definire il contingente di posti da coprire con contratti a tempo indeterminato e, per il secondo anno consecutivo, ha mutato le regole sul conferimento delle supplenze".
Allo stesso tempo, aggiunge Dall'Agnese, "continua la politica della riduzione dei posti, attraverso le leggi finanziarie: 36 mila posti docenti e 6 mila di Ata (negli ultimi 2 anni), oltre quelli derivanti dall'aumento del numero di alunni per classe, dalla saturazione delle cattedre a 18 ore, dalla riduzione delle deroghe per il sostegno, dalla riammissione in servizio del personale Ata già collocato fuori ruolo per ragioni di salute".
Per quanto riguarda la situazione provinciale, i posti vacanti stanno per essere conferiti a supplenza, utilizzando graduatorie recentemente modificate per i docenti.
"Il ministro Moratti ha deciso di applicare la sentenza del Tar del Lazio, che contesta la decisione dell'Amministrazione, di attribuire 18 punti ai docenti che avevano superato un concorso ordinario o riservato e che riequilibrava il vantaggio concesso ai docenti che hanno conseguito la specializzazione universitaria (Ssis) - precisa il cigiellino - ciò ha determinato un malessere diffuso tra i precari che da anni attendono un contratto a tempo indeterminato".
E così tra il "popolo" dei precari scoppia la rabbia. E l'incontro di domani sarà l'occasione per fare un po' il punto della situazione in provincia di Pordenone. "All'amarezza - va avanti il sindacalista della Cgil-scuola - si aggiunge la rabbia, perché anche le regole per il tradizionale conferimento dei contratti a tempo determinato sono state modificate. Di conseguenza, anche chi aveva la prospettiva di un posto, seppur precario, ora non ha più nemmeno quella".
Una situazione studiata a tavolino, secondo la Cgil-scuola, per approfittare di questa esasperata conflittualità e giustificare la mancate immissioni in ruolo. "Oltre al risparmio - conclude Dall'Agnese - la vera ragione è determinare una situazione tale da giustificare provvedimenti legislativi che vadano nel senso dell'introduzione di un reclutamento fondato sulla chiamata diretta. È questa, in fondo, l'idea che sta dietro il preannunciato disegno di legge del Governo che, oltretutto, rinvia a tempo indefinito le nomine".
Alessandra Betto