Gazzettino-Pordenone-Scuola, la protesta ritorna in piazza
Presidio con clown e caldarroste in piazzetta Cavour. "Stiamo resistendo alle innovazioni in aula" Scuola, la protesta ritorna in piazza Ieri pomeriggio, in piazzetta Cavour, a Pordenon...
Presidio con clown e caldarroste in piazzetta Cavour. "Stiamo resistendo alle innovazioni in aula"
Scuola, la protesta ritorna in piazza
Ieri pomeriggio, in piazzetta Cavour, a Pordenone, si è aggiunto un nuovo capitolo alla lotta contro la riforma Moratti. Il Comitato in difesa della scuola pubblica, con i Cobas e la Cgil Scuola, sostenuti da genitori, studenti, docenti e cittadini, ha dato vita a un presidio di protesta, con tanto di clown, mangiafuoco, caldarroste, manifesti e slogan.
Una volta ancora i manifestanti hanno ribadito che anche a Pordenone la riforma Moratti non la vuole proprio nessuno: le famiglie pretendono che il tempo scuola resti invariato; i docenti si oppongono con forza alla figura del tutor e al portfolio; i dipendenti in generale della scuola pubblica vedono ridotte forza lavoro e risorse, a danno del servizio; non ultimi, i Consigli d'istituto che di fatto non l'hanno fatta passare. E i dirigenti scolastici? "Sono tra l'incudine e il martello - ha spiegato Luigina Perosa del Comitato - ma quello che è certo è che soltanto la Moratti e il Governo vogliono questa riforma. La resistenza generalizzata, in questo senso, è forte e soltanto così siamo, per ora, riusciti a bloccarne nel concreto la piena entrata in vigore. Ma ora il rischio maggiore è rappresentato dalla nuova Finanziaria, che introduce tagli ulteriori ai finanziamenti. Da qui il prossimo passo: ci stiamo muovendo per organizzare uno sciopero unitario, tra la fine di ottobre e l'inizio di novembre".
Un altro argomento di protesta è rappresentato dalla devolution alle Regione, come ha spiegato un altro rappresentante del Comitato, Michele Negro: "Spezzare la Scuola in 20 comparti e trasferire la totalità delle competenze dallo Stato è un errore madornale, perché le Amministrazioni regionali non dispongono di risorse sufficienti". A margine della manifestazione proseguiva la raccolta firme contro la Finanziaria, che per il prossimo anno scolastica punta ad "assicurare un numero di insegnanti e personale Ata (amministrativi, tecnici e ausiliari) per garantire il "vero" tempo pieno, ossia 40 ore, 2 docenti contitolari, paritari e compresenti nelle classi per 4 ore; tutte le sezioni richieste per la scuola dell'infanzia; i moduli con orari uguali per tutti, con almeno 3 ore di compresenza; il tempo normale e prolungato nelle medie; tutti gli insegnanti necessari per il sostegno e l'integrazione degli alunni diversamente abili; tutti i laboratori indispensabili per l'integrazioni degli studenti stranieri oltre che l'arricchimento dell'offerta formativa".Alessandra Betto
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