Gazzettino-Pordenone-La mia scuola anti - Moratti
La mia scuola anti - Moratti" A Pordenone prima uscita di Antonaz Sceglie l'occasione della sua prima visita ufficiale nel Friuli Occidentale per chiarire il suo programma politico in merito a...
La mia scuola anti - Moratti"
A Pordenone prima uscita di Antonaz
Sceglie l'occasione della sua prima visita ufficiale nel Friuli Occidentale per chiarire il suo programma politico in merito all'istruzione pubblica. Roberto Antonaz, neo assessore regionale alla cultura e istruzione, a margine della presentazione del progetto "Estate Basket 2004", nell'hotel villa Ottoboni, espone i punti fermi della sua strategia a favore di una "scuola per tutti" in contrapposizione con quella che egli definisce "scuola elitaria" del ministro Moratti e della maggioranza nazionale di centrodestra.
Non fa troppi giri di parole per spiegare in che cosa consiste la sua strategia per "annientare" l'effetto Moratti nei confronti delle scuole pubbliche di ogni ordine e grado del Friuli Venezia Giulia. Il suo orientamento è chiaro: "Una nuova legge regionale rappresenta una delle soluzioni possibili per cercare di aumentare l'obbligo scolastico, uno degli aspetti più inquietanti della "controriforma" Moratti, che pone il nostro Paese in controtendenza con il resto del mondo".E spiega senza esitazione, ma senza alcuna enfasi: "Mentre altrove i Governi sono impegnati nell'estendere il più possibile il periodo d'istruzione obbligatoria, qui invece succede il contrario: si preferisce mandare i giovani a lavorare il più presto possibile, un po' come accade nelle realtà del terzo e quarto mondo. Una scelta inconcepibile per uno Stato progredito e democratico qual è il nostro".
Un secondo tema sta molto a cuore ad Antonaz, il tasso di scolarizzazione che la riforma Moratti mette a serio rischio. "I dati statistici rilevati nel vicino Veneto parlano chiaro: la percentuale degli studenti che escono anzitempo dalla scuola è troppo elevata. Il Friuli Occidentale risente senza dubbio di questo trend, a causa dell'influenza di una cultura e di un mercato che pretendono sempre più nuove leve, a discapito del percorso di studi".Un dato è incontrovertibile: la possibilità continua, di una società evoluta come quella veneto-friulana, di disporre di risorse allettanti per i giovani e l'orientamento di questi ultimi verso il guadagno immediato, al posto del "sacrificio scolastico". "Il corteggiamento delle aziende è sempre più serrato - aggiunge Antonaz - e la riforma Moratti non fa altro che avvalorare questa tendenza, che non è affatto positiva, perché impone una scelta di vita, anticipandone i tempi. Come se non fosse abbastanza, il ministro discrimina gli studenti, distinguendo una scuola di serie A e da una di serie B; in altre, parole tra l'istruzione dei licei e quella della formazione professionale. In poche parole, stabilisce già prima chi sarà imprenditore o dirigente e chi operaio".
Quale possibile soluzione? Immediato l'assessore Antonaz: "Serve una nuova legge regionale che possa allungare il più possibile il percorso di studi, posticipando il confronto con il mondo del lavoro, a quando il giovane possiederà un bagaglio culturale adeguato alle sue aspettative e ai suoi obiettivi di vita".
Alessandra Betto