Gazzettino-Pordenone-Cgil-Cisl, battaglia sui prof di religione

Conto alla rovescia per l'#146;elezione di 150 rappresentanti nei 48 istituti della provincia. Fronte aperto anche con la Uil: "Non ha nominato i rappresentanti nelle commissioni"
Cgil-Cisl, battaglia sui prof di religione
Polemica sulla loro ammissibilità tra i candidati a far parte delle Rappresentanze sindacali unitarie
È scattato il conto alla rovescia per l'elezione delle 150 rappresentanze sindacali unitarie (Rsu, 3 per ognuno dei 48 istituti più 6 dell'Itis Kennedy di Pordenone) nelle scuole di ogni ordine e grado del Friuli Occidentale. Siamo appena ai nastri di partenza (si vota il 9, 10, 11 dicembre), ma già esplode la polemica che investe in pieno gli insegnanti di religione cattolica (Icr), in pole position per l'immissione in ruolo, inseriti da alcuni sindacati nelle file dei candidati, "aborriti" invece da altri che annunciano ricorsi a stretto giro. L'esercito degli elettori, circa 4 mila lavoratori della scuola pubblica, ora alle prese con la raffica di assemblee della campagna elettorale, si trovano di fronte al dubbio amletico della discussa posizione degli Icr. Il fenomeno viene messo in luce dalla segreteria provinciale della Cgil Scuola che denuncia: "All'Istituto tecnico di San Vito al Tagliamento, al liceo scientifico di Maniago, all'Istituto comprensivo di Montereale, nella scuola media di Casarsa e all'Ipsia di Pordenone - tuona il Gianfranco Dall'Agnese - la Cisl scuola sta mettendo in lizza alcuni docenti di religione. Eppure, la legge è chiara. Non comprendiamo perciò la ragione di questa forzatura: le liste devono includere soltanto personale assunto a tempo indeterminato, perciò non sono inclusi nemmeno precari che, per forza di cose, non esprimono la stabilità richiesta per esercitare questa funzione. In tal senso, dovranno presto intervenire le Commissioni elettorali per fare giustizia".Replica secca da parte di Marisa Susanna, segretaria provinciale della Cisl Scuola: "Non voglio sollevare alcuna polemica. Abbiamo ricevuto una nota della nostra segreteria nazionale che dà il via libera: gli insegnanti di religione cattolica sono equiparati, a tutti gli effetti, al personale docente di ruolo, dunque non vanno esclusi. Tre anni fa è stata seguita la stessa procedura e non ci sono stati problemi".
Una presa di posizione politica? "No - replica Dall'Agnese - non abbiamo nulla contro gli Icr, però siamo contrari a quella forma di reclutamento che li immette in ruolo con una procedura anomala, ponendoli su piani differenti rispetto ai precari storici. In questo momento questi docenti non sono ancora assunti definitivamente, dunque non sono candidabili".

Ma questa, per la Cgil Scuola, il massimo sindacato in provincia di Pordenone (53\% delle Rsu), non è l'unica nota dolente, come puntualizza ancora Dall'Agnese: "La Uil Scuola, e altri sindacati, non hanno provveduto a nominare i loro rappresentanti in seno alle Commissioni. Come altre volte, il nostro sindacato dovrà provvedere a fare il grosso del lavoro, sia in termini organizzativi, sia esecutivi. Credo che i votanti dovrebbero mettere sul piatto della bilancia questo lassismo, quando esprimeranno la propria preferenza, andando al di là della scelta di campo e dell'iscrizione a una sigla sindacale". Pacata la risposta di Annamaria Pascale, Uil Scuola: "Non è giusto stigmatizzarci: noi non abbiamo personale esonerato che ci consente tanta mobilità come la Cgil Scuola e, a volte, chi si è mosso prima con una notevole incetta di firme ha raccolto molto più di noi. In ogni modo, non abbiamo un numero di iscritti tale per garantire la stessa rappresentanza nelle Commissioni: dove abbiamo potuto l'abbiamo fatto".

Alessandra Betto