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Gazzettino-PAdova-Contro la riforma, per il tempo lungo

Contro la riforma, per il tempo lungo Previste occupazioni "anti Moratti" E' iniziata venerdì scorso la mobilitazione delle scuole padovane in difesa del tempo lungo. Un drappo nero esposto ...

02/02/2004
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Il Gazzettino

Contro la riforma, per il tempo lungo
Previste occupazioni "anti Moratti"
E' iniziata venerdì scorso la mobilitazione delle scuole padovane in difesa del tempo lungo. Un drappo nero esposto all'ingresso degli istituti di formazione materna, primaria e secondaria inferiore: la scuola si veste a lutto per rifiutare una riforma che da più parti viene letta come "un decisivo passo verso lo smantellamento dell'istruzione pubblica". Promossa dal "Comitato genitori e insegnanti per una scuola equa e solidale", la mobilitazione culminerà venerdì 6 febbraio con l'occupazione di una o più scuole a tempo pieno, ancora da designare. L'occupazione avverrà con il consenso di dirigenti scolastici e insegnanti, a dimostrazione della compattezza del movimento che dice no alla riforma Moratti. Gli occupanti trascorreranno pomeriggio e serata all'interno degli edifici scolastici. Da lunedì saranno distribuite ai genitori le cartoline "Io voglio l'immediato ritiro del Decreto Moratti", che verranno raccolte mercoledì e poi consegnate, giovedì 5 febbraio alle 17, direttamente al sindaco Giustina Destro. Durante la settimana verranno anche distribuite le "pillole anti-Moratti", una serie di fogli informativi per fare chiarezza sul decreto e mettere al corrente i genitori di come cambieranno effettivamente le cose nelle scuole. Un ulteriore approfondimento mercoledì sera, alle 21 presso la scuola elementare Diego Valeri, in Via Monte Santo. Umberto Peron, membro del Comitato, spiega il senso delle proteste dei prossimi giorni: "Dobbiamo "demorattizzare" il decreto sfascia scuola. La gente deve capire come stanno le cose, anche qui a Padova. L'attuale Giunta ha fatto pochissimo, disattendendo tutte le nostre richieste. Già dal 2002 in città erano stati ridotti i finanziamenti per la scuola pubblica, ridotti gli orari dei nidi e della materne, aumentate le rette e i buoni pasto. È stato poi eliminato il contributo "borsa d'accesso". I discorsi dell'assessore Trevellin sono da campagna elettorale, nei fatti questa amministrazione non si è mai impegnata a favore della scuola. Il Comune di Padova era assente alla riunione dell'Anci (Associazione nazionale Comuni d'Italia) che si è tenuta a dicembre: aveva la possibilità di dimostrare coi fatti che non vuole questa riforma. L'Anci è l'unico organismo che può raccogliere le voci di tutti e portarle all'attenzione del Governo. Questa riforma - conclude Peron - ci spoglia di un diritto e a pagarne le conseguenze sarà proprio la base della fase educativa, l'asilo e le elementari. Il tempo lungo ritornerà ad essere una forma di assistenza che riduce a pura vigilanza l'intervallo del pranzo dei ragazzi, di fatto dequalificando la scuola".
Barbara


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