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Gazzettino: La scuola in anticipo gonfia le classi

Più di cento richieste di ingresso a due anni e mezzo. E i sindacati temono il sovraffollamento

18/03/2006
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Il Gazzettino

«Se si va avanti così le nostre non saranno più scuole d'infanzia, ma giardini d'infanzia». Parola di Antonio Bassi, segretario regionale della Cisl Scuola, che, assieme al collega Paolo Cicconofri della Cgil Flc, si scaglia contro i troppi «inserimenti selvaggi» di mini-alunni di due anni e mezzo nelle materne friulane.
In tutta la regione i bimbi che hanno chiesto l'iscrizione in anticipo sulla tabella di marcia in forza della riforma Moratti sono stati la bellezza di 555 (il 6,5\% del totale degli alunni), di cui 334 (quasi il 4\% degli iscritti) in provincia di Udine che si sobbarcherà la netta maggioranza (sono 118 a Pordenone, 43 a Gorizia e 60 a Trieste) dei primini: di questi ne potranno essere accolti, secondo la direzione scolastica regionale, "soltanto" 345 in regione, il 72\% dei quali, ovvero 251, nella provincia di Udine.

In ogni caso, restano un'enormità secondo i sindacalisti. Certo, alla riunione informativa in cui ha sciorinato i numeri di docenti (solo 12 in più) e sezioni autorizzate per il prossimo anno, la direzione regionale «ha assicurato di non aver considerato gli "anticipatari" per determinare l'organico di diritto dei docenti». Rassicurazioni che, però, a Bassi non bastano, perché «la direzione ha anche detto che non intende precludere alle scuole di accogliere gli anticipatari, purché rispettino il limite di 28 alunni per sezione».E, invece, secondo la Cisl scuola e la Cgil Flc, sono altri i numeri che andrebbero rispettati: quelli dell'accordo nazionale con l'Anci, che prevede classi "miste" di massimo 17 alunni, nel caso in cui vengano inseriti gli anticipatari, limitati a 3 per sezione. «L'inserimento di questi bambini - dice Bassi - secondo noi non è possibile a queste condizioni, perché in nessuna delle materne friulane, a parte pochissimi casi in montagna, ci sono sezioni da 14 bambini che consentirebbero di rispettare i termini previsti dall'intesa fra l'Anci e le organizzazioni sindacali. In quella sede era stata prevista anche la necessità di strutture adeguate, con una stanza per il riposino dei bimbi di due anni e mezzo e la presenza di una puericultrice. Sei mesi sono una distanza enorme a quell'età. E poi che ne sarà della sicurezza? Se la maestra è impegnata a cambiare i pannolini ai più piccoli, gli altri resterebbero abbandonati a se stessi».

Se anche Cicconofri batte sul tasto del sovraffollamento delle classi, «già troppo numerose» per pensare di inserire bimbi di 2 anni e mezzo, Bassi si scaglia contro l'inserimento non sempre troppo ponderato dei "primini. «Talvolta si assiste a veri e propri inserimenti selvaggi, senza alcun rispetto delle condizioni basilari: spesso i bimbi anticipatari vengono accolti in sezioni anche di 23, 24, 26 alunni. Il rischio è che in questo modo si finisca per scadere nella formula del "giardino d'infanzia", compromettendo così l'educazione, scardinando gli elementi qualitativi che hanno fatto delle nostre materne un modello per tutta Europa».

Camilla De Mori


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