Gazzettino-Friuli-Scuola, assemblea infuocata al Csa
Scuola, assemblea infuocata al Csa Ricucito in extremis lo strappo della Cisl sulla protesta degli addetti. Nomine al rallentatore I precari si rasegnino. Queste saranno nomine al rallentatore...
Scuola, assemblea infuocata al Csa
Ricucito in extremis lo strappo della Cisl sulla protesta degli addetti. Nomine al rallentatore
I precari si rasegnino. Queste saranno nomine al rallentatore. Il minacciato "blocco" delle supplenze (al via oggi) non ci sarà. Ma una forma di "ostruzionismo", quella sì. Niente straordinari e niente aiuto ai presidi delle scuole polo fuori dall'orario di servizio. Dopo le 14 i dirigenti dovranno cavarsela da soli, con tutti i rischi di errori, ritardi e ricorsi in agguato. E un avvio dell'anno scolastico mai così in pericolo. I dipendenti del Csa di Udine, esasperati dal problema di una sede inadeguata, si sono giocati fino in fondo la loro "unica arma", le nomine. E, con un documento approvato ieri in assemblea, hanno chiesto ai sindacati provinciali di proclamare lo stato di agitazione e di chiamare intorno al tavolo del prefetto Provincia e Direzione scolastica regionale per il tentativo di conciliazione. Se fallirà, sarà sciopero. La dichiarazione di "guerra" aperta è arrivata al termine di una riunione infuocata.
Assente la Cisl Fps, guidata da Guarino Napolitano. Che tuona: "L'assemblea era illegittima, perché convocata solo dalla Rsu Cgil, una sigla inesistente". Ma lo strappo è presto ricucito, come si auguravano tutti. "Siamo disposti a mettere una pietra sopra questa vicenda. - dice Napolitano - Spero che gli altri sindacati mi contattino per portare avanti la protesta: la Cisl per il personale e per la sede del Csa è sempre stata in prima linea e lo sarà sempre. Ma mi aspetto un chiarimento con la Cgil". L'unione fa la forza. E ce n'è bisogno. Come spiega Denis Romanello (Rsu), "chiediamo l'adeguamento dei locali di via Diaz, spazi maggiori, locali salubri, maggiore disponibilità per gli archivi. O in via Diaz o altrove". I dipendenti del Csa chiedono di non dover più "andare a prendere le pratiche in gabinetto". Di "non dover ricevere le persone con le camicie zuppe di sudore". "È che ci hanno lasciati soli, ci hanno svenduti", protestano. E Romanello ricorda "le promesse non mantenute della Provincia, che entro marzo 2002 si era impegnata a darci 2447 metri quadri, mille in più. E invece, a oggi, ancora niente".
Camilla De Mori