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Gazzettino-Friuli-Il piano anti-fuga dalla scuola

Il piano anti-fuga dalla scuola Pronta la delibera della Regione per evitare che i quattordicenni lascino le superiori La Regione lo aveva promesso: in tempi rapidi avrebbe elaborato il proget...

29/07/2003
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Il Gazzettino

Il piano anti-fuga dalla scuola
Pronta la delibera della Regione per evitare che i quattordicenni lascino le superiori
La Regione lo aveva promesso: in tempi rapidi avrebbe elaborato il progetto sperimentale integrato istruzione-formazione per colmare il vuoto lasciato dalla riforma Moratti e non lasciare allo "sbando" decine e decine di quattordicenni (la Cgil parla di quasi 300, la Regione di un centinaio), che, dopo l'esame di terza media hanno deciso di ritirare la loro iscrizione dalle superiori friulane, sgusciando fuori dal sistema dell'istruzione grazie alla falla aperta dalla riduzione dell'obbligo scolastico voluta dal ministro. L'intervento-tampone è quasi pronto al debutto. Questione di una settimana e il protocollo d'intesa fra la Regione e i ministeri dell'Istruzione e del Lavoro per dare attuazione all'accordo quadro Stato-Regioni (che prevedeva l'avvio di progetti sperimentali per "recuperare" questi quattordicenni), potrebbe diventare realtà. A dirlo, è lo stesso Cosolini: "Assieme all'assessore all'Istruzione Roberto Antonaz abbiamo avviato un percorso di verifica propedeutico alla presentazione in Giunta della delibera per attuare l'accordo Stato-Regioni. Domani (oggi, per chi legge ndr), incontreremo i sindacati e successivamente (probabilmente già domani ndr) il direttore scolastico regionale Cataldi, per conoscere le loro opinioni. Il mio intendimento è che questo percorso di verifica si concluda con la presentazione della delibera nella Giunta di venerdì prossimo". Se l'iter non incontrerà ostacoli, quindi, "potremo sottoscrivere l'intesa con i due ministeri già nella settimana successiva".Sul contenuto del progetto, "che coinvolgerà fra i 100 e i 130 ragazzi", per ora, Cosolini non si sbilancia troppo. Certo è che dovrà "essere coerente con la strategia di questa Regione, che sostiene l'innalzamento della scolarità e, in assenza di competenze dirette, vuole almeno dare a tutti i quattordicenni gli strumenti e le opportunità che stanno dentro questa filosofia, arricchendo il contenuto dei percorsi di formazione professionale e favorendo uno scambio e un confronto fra i sistemi dell'istruzione e della formazione". Non si tratta ancora, è ovvio, di un sistema per bypassare la riforma Moratti, ma la direzione è quella. "Sull'abbassamento dell'obbligo scolastico diamo un giudizio negativo e quindi, nella misura in cui questa sperimentazione riesce ad essere in linea con la nostra filosofia, tanto meglio". Se, infatti, "è ancora presto per parlare del biennio integrativo" sul modello dell'Emilia Romagna (che fa tabula rasa, di fatto, della riduzione dell'obbligo scolastico), quello resta uno degli obiettivi forti della Giunta Illy, come da programma. "Tutto ciò che c'è nel programma rimane valido", conferma Cosolini.Per elaborare il percorso sperimentale, Cosolini e Antonaz hanno esaminato i modelli di intesa varati da altre Regioni. Ma niente "scopiazzature". "Il nostro modello sarà "nostro", perché terrà conto della specificità della regione". Per ora, secondo Cosolini, è presto per dire se gli enti attuatori di questo percorso "misto" saranno i centri di formazione professionale o le scuole. Ma su questo punto il segretario regionale della Cgil Antonio Luongo, non è disposto a venire a patti: "La titolarità dell'intervento formativo dev'essere della scuola statale. Apprezziamo, comunque, il fatto che i due assessori regionali abbiano scelto di svolgere un confronto preventivo con i sindacati prima di decidere. Nella passata Giunta, l'ex assessore alla Formazione Venier Romano, in 5 anni di mandato, non l'ha mai fatto. E l'ex assessore Guerra in 10 anni ha incontrato i sindacati soltanto due volte


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