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Gazzettino-Friuli-Il ministro cala la scure, a rischio più di quattrocento posti

DATI CGIL Il ministro cala la scure, a rischio più di quattrocento posti (cdm) La scure del ministero cala pesante sulle scuole friulane: 435 posti in meno in regione, fra docenti e person...

01/03/2003
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Il Gazzettino

DATI CGIL
Il ministro cala la scure, a rischio più di quattrocento posti
(cdm) La scure del ministero cala pesante sulle scuole friulane: 435 posti in meno in regione, fra docenti e personale Ata, che diventeranno quasi 700 con la riammissione in servizio dei 250 bidelli inidonei, che occuperanno altrettanti spazi destinati ai supplenti annuali. Si tratta di dati non ancora definitivi, in attesa della pubblicazione del decreto sugli organici del personale della scuola. Ma, secondo la Cgil scuola, potrebbero non discostarsi troppo dalla realtà. "La riduzione degli organici è prevista dalla finanziaria. Circolano da quasi due mesi diverse ipotesi e altrettante tabelle. Ma tra l'una e l'altra le differenze sono minime", spiega Antonio Luongo, che parla di "un taglio pesantissimo, che penalizzerebbe la nostra regione per il secondo anno di fila". A subire gli effetti della sforbiciata ministeriale, soprattutto le superiori, che potrebbero trovarsi con 205 docenti in meno. Ma la mano di Roma non va leggera neppure per i posti di sostegno: 211 in meno, fra tutti gli ordini di scuola. "Nell'arco di due anni sono stati tagliati oltre 350 posti, mentre il numero di alunni disabili è cresciuto: una riduzione inaccettabile". Invariata la situazione alle materne, mentre alle elementari e alle medie potrebbe esserci un leggero "ripopolamento", con - rispettivamente, 11 e 22 docenti in più. Ma, avverte Luongo, questo non basterà a compensare l'aumento degli iscritti: "Nelle materne non solo rimarranno le liste di attesa, ma si incrementeranno". Alle elementari, invece, secondo la Cgil, "sarà eliminato del tutto l'organico funzionale, che serviva per l'individualizzazione dell'insegnamento". La Cgil annuncia battaglia: "La Cgil dichiara la propria indisponibilità ad un confronto con il direttore regionale, che dovesse limitarsi a prendere atto della riduzione dei posti. Chiederemo a Cataldi, se quanto anticipato sarà confermato dal decreto definitivo, di rappresentare al ministro le gravi conseguenze per il Friuli. Proporremo agli altri sindacati di coinvolgere le istituzioni, a partire dalla Giunta regionale e dal suo presidente perché comincino a far valer le ragioni dell'autonomia e della specialità. Non escludiamo alcuna forma di lotta da parte della categoria".


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