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Gazzetta di Modena-Il rapporto sul sistema scolastico e formativo in Emilia Romagna

Una pubblicazione di 360 pagine per il secondo rapporto sul sistema scolastico e formativo in Emilia Romagna Modena, record di alunni per classe Boom di richieste per tempo pieno benchè ormai fin...

30/08/2004
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Gazzetta di Modena

Una pubblicazione di 360 pagine per il secondo rapporto sul sistema scolastico e formativo in Emilia Romagna
Modena, record di alunni per classe
Boom di richieste per tempo pieno benchè ormai finito per decreto

ARTURO GHINELLI

La riapertura delle scuole è ormai imminente. Quale scuola attenderà i nostri ragazzi? L'ufficio scolastico regionale, Usr, per l'Emilia Romagna ha pubblicato il 2° rapporto sul sistema scolastico e formativo della regione: dal titolo "Emilia Romagna: una scuola in attesa".
Il 2° rapporto sul sistema scolastico e formativo della nostra regione, "Emilia Romagna: una scuola....in attesa" consta di 360 pagine che prendono in esame tutti, o quasi tutti, gli aspetti della scuola in regione. I dati sono tanti, perciò ne prendiamo in esame solo alcuni.
Due anziani per ragazzo.
L'età media dei residenti in Emilia-Romagna è di 44,4 anni. L'indice di vecchiaia medio è pari a 188, cioè vi sono poco meno di due anziani per ogni ragazzo compreso tra 0 e 14 anni. Per fortuna gli stranieri sono il 6% della popolazione e almeno loro continuano a fare figli, tanto che le proiezioni dal 2005 al 2010 danno un baby boom nella scuola elementare (da 156.021 alunni a 188.577), mentre per ora la fascia d'età 6-18 rappresenta complessivamente meno del 10% del totale dei residenti.
Le maestre: le migliori
Si illustrano, tra l'altro, i risultati del questionario usato nell'Indagine del 2000 Multiscopo dell'Istat relativi alla "scuola italiana". Da questi si evince che i giudizi espressi in Emilia assomigliano molto a quelli registrati a livello nazionale. In particolare la maggior parte degli intervistati ritengono che le maestre siano preparate in modo molto adeguato e in misura maggiore rispetto agli altri docenti. Infatti il giudizio sulle capacità professionali degli insegnanti diventa meno positivo man mano che cresce il grado scolastico in cui prestano servizio.
Scuole infanzia: i gioielli
Questo dato è confermato da un'altra indagine, svolta dall'Istituto Cattaneo in funzione del 3° Rapporto sulle Autonomie Locali in Emilia Romagna, per rilevare i giudizi dei genitori in merito alla qualità della scuola dell'infanzia frequentata dal figlio. Viene riconosciuta la competenza del personale che vi opera, anche se lo si considera non sempre numericamente adeguato in relazione al numero dei bambini. Infatti il numero medio di bambini per sezione di scuola dell'infanzia nella nostra regione è di 24,3 nel 2003-04 e tende ad aumentare grazie alla politica governativa di tagli agli organici.
Più studenti, meno prof.
Dal 2002-03 al 2003-04 complessivamente in tutta l'Emilia gli studenti sono stati 12mila in più, mentre gli insegnanti sono aumentati solo di 85 unità. Per questa ragione il numero degli studenti per classe è molto alto anche negli altri ordini di scuola. Alle elementari la media regionale è di 18,9,alle medie è di 21,7,alle superiori è di 21,5. La provincia con la concentrazione maggiore è Modena con 20 alunni per classe alle elementari, 23,2 alle medie e 21,9 alle superiori. Ovviamente contribuiscono a questo aumento gli studenti stranieri.
Il "picco" degli stranieri
L'aumento degli alunni con cittadinanza non italiana nelle scuole della nostra regione ha conosciuto negli ultimi due anni un vero e proprio "picco", come lo chiama l'ispettrice Rosanna Facchini. Nel 2002-03 erano 25.806, pari al 6,1% della popolazione scolastica; sono 32.046,pari al 7,5%, nell'a.s. 2003-04. Una crescita di ben 6240 unità. Le province con la percentuale più alta sono Reggio Emilia con 4442 studenti pari al 9,1%, Piacenza con 2957 pari all' 8,75% e Modena con 6.756, pari all' 8,7%. Come è ormai noto questa presenza sempre più massiccia continua ad essere invisibile per la Moratti, che nella recente legge di riforma e nel decreto applicativo ne ha completamente ignorato l'esistenza.
Il canto del cigno.
Altra caratteristica anomala della scuola nella nostra regione è la crescita costante del tempo pieno alle elementari. Negli ultimi tre anni scolastici il tempo pieno nella nostra regione ha conosciuto una crescita sia nel numero degli alunni frequentanti (+5.454) che in quello della classi interessate (+196). Nell'anno appena concluso la percentuale di alunni frequentanti il tempo pieno era del 43,6%. La provincia in cui si registra la maggior diffusione del tempo pieno è Modena con il 66,0% degli alunni e dove erano state presentate richieste per l'istituzione di nuove classi anche per il prossimo anno; richieste che non sono state esaudite, perché il Decreto ministeriale ha abolito il tempo pieno e, in via del tutto eccezionale e solo per il 2004-05, consente di mantenere lo stesso numero di classi già funzionanti nell'anno appena concluso.
"Clima non amichevole".
Nella presentazione del rapporto la Stellacci, direttrice regionale, ammette che "i dati che caratterizzano il sistema educativo di questa Regione sono sempre superiori alle medie nazionali...ma per migliorare dobbiamo cambiare e non rimanere prigionieri di un passato seppur meritorio". Nel suo intervento l'ispettore Lelli ricorda il clima "certamente non amichevole" con cui è stata accolta in Emilia la riforma avanzata da questo governo, tanto che "la maggioranza di coloro che si sono espressi ha giudicato negativamente ed anche rifiutato le innovazioni proposte". Per questo completando il titolo dato al 2° rapporto regionale, verrebbe da dire: Emilia Romagna,una scuola in attesa... che cada il governo.


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