Gazzetta di Modena-Emilia-In tilt le scuole dell'infanzia"
"In tilt le scuole dell'infanzia" L'allarme dei sindacati: 2.500 famiglie costrette a rinunciare Occorrono 300 nuove assunzioni, intervengano i Comuni CLAUDIA ZAMORANI ...
"In tilt le scuole dell'infanzia"
L'allarme dei sindacati: 2.500 famiglie costrette a rinunciare Occorrono 300 nuove assunzioni, intervengano i Comuni
CLAUDIA ZAMORANI
BOLOGNA. Desideravano che i propri bimbi frequentassero la scuola pubblica, ma non c'è stato nulla da fare. Un'odissea che ha colpito 2.500 famiglie emiliano-romagnole, che quest'anno si sono viste negare l'iscrizione alla scuola pubblica (statali e comunali) dell'infanzia (ex materne), per mancanza di posti. Le famiglie più fortunate (2mila), hanno dovuto accettare - loro malgrado - di iscrivere i figli alle private, pur di farli entrare da qualche parte. Mentre per le rimanenti (500) si è aperto il limbo delle lista di attesa.
Una situazione inaccettabile per Cgil, Cisl e Uil dell'Emilia-Romagna, che ieri hanno puntato ancora una volta il dito contro la carenza di insegnanti nella scuola dell'infanzia ("ne servirebbero almeno 200 in più"), delle sezioni ("siamo sotto di 100") e contro quelle 63 classi avviate come part-time nel 2003 (4 ore anziché 10) che tali sono rimaste, nonostante gli accordi presi con la Direzione scolastica regionale. In tutto, tra le 63 sezioni part-time che devono passare a tempo pieno e le 100 che dovrebbero essere avviate per colmare il vulnus, i sindacati ipotizzano la necessità di 300 nuove assunzioni (tra docenti e non). Claudio Cattini (Cgil Flc) avanza, con Cisl e Uil, una serie di proposte agli enti locali, per fare fronte all'emergenza: utilizzare i finanziamenti che ogni anno lo Stato elargisce alle scuole pubbliche comunali (almeno 10 milioni di euro), per aprire nuove sezioni; invertire la tendenza alla "statalizzazione delle scuole comunali dell'infanzia", almeno fin quando il problema degli organici non sarà del tutto appianato. Infine, no alla riduzione dell'età d'accesso alle ex materne, da tre a due e mezzo, "visto che non c'è posto neppure per i bimbi di tre anni".