Gazzetta del MEzzogiorno-Bari-In Puglia 156 cattedre in meno

Flc-Cgil, Cisl e Uil presentano lo sciopero di venerdì: rinnovo dei contratti e più investimenti

In Puglia 156 cattedre in meno

Fiori (Usr): "Iscrizioni in calo". I sindacati preoccupati per il boom degli anticipi

Le cattedre in meno nella regione potrebbero essere 156. Perché gli alunni che siedono sui banchi delle scuole pugliesi diminuiscono anno dopo anno. Insomma, la denatalità penalizza il corpo docente. E' la giustificazione ufficiale ai nuovi "tagli" che stanno per abbattersi sugli organici. Chiave di lettura fornita da Giuseppe Fiori, direttore generale dell'Ufficio scolastico regionale a commento del contingente per il 2005-2006 predisposto dal ministero. Cifre però contestate dalle segreterie regionali dei sindacati confederali. Gianni Milici (Flc-Cgil), Attilio D'Ercole (Cisl) e Andrea Misceo (Uil Bari) attaccano: "E' vero che il numero degli studenti è in calo. Ma è anche vero che il rapporto alunni-insegnanti è fra più alti d'Italia. Ogni contrazione è un impoverimento per l'istruzione pubblica". Alla vigilia dello sciopero nazionale della scuola e del pubblico impiego dell'università, dell'alta formazione e della ricerca in programma venerdì, ecco la nuova stangata che si abbatte sulla scuola pubblica. Ieri mattina, in occasione della presentazione della giornata di blocco delle lezioni e delle attività, i sindacalisti analizzano i numeri. Due i fenomeni che balzano in evidenza: da una parte il boom di iscrizioni alla materna e in prima elementare giustificati dagli anticipi, dall'altra la contrazione degli insegnanti. Il ministero ha però previsto una dotazione aggiuntiva di 24 unità rispetto all'anno in corso per la scuola dell'infanzia, proprio in virtù delle prenotazioni a nome dei bambini di due anni e mezzo. Le direzioni dei circoli didattici statali pugliesi hanno dato la disponibilità ad accoglierne 3.348. I 24 docenti in più comunque non è detto che vengano assegnati alle materne. In assenza delle intese con gli enti locali - rammentano i confederali - la riforma Moratti non è applicabile. E la parola "intesa" è sinonimo di assistenti all'infanzia, strutture e arredi adeguati, più personale. Accordi con i Comuni che però non stati raggiunti. "Per questo - precisa Fiori - con i sindacati dovremmo discutere sul come utilizzare al meglio i docenti, una volta ultimato il monitoraggio delle iscrizioni relativamente alle medie e alle superiori". Milici, D'Ercole e Misceo si interrogano ancora sulla corsa all'anticipo. Sempre in Puglia ben 4.865 famiglie (1.879 in provincia di Bari) hanno voluto sottrarre altrettanti bambini dalla materna preferendo la primaria di primo grado, ovvero l'elementare. Ordine di scuola obbligata, sempre in virtù della legge di riforma, ad inserire gli alunni nelle prime classi. E venerdì sarà sciopero. Con un sit-in e uno spettacolo di artisti di strada in piazza Massari a partire dalle 10. Domani pomeriggio, intanto, alle 16 all'istituto professionale "Tridente" le segreterie provinciali della Triplice promuovono un incontro allargato a docenti, personale tecnico e amministrativo, dirigenti, studenti e famiglie sui temi della contestazione: "tagli del personale e delle risorse, rinnovo dei contratti, mancato avvio di una reale politica di investimenti pluriennali, definizione delle immissioni in ruolo, salvaguardia degli organici e dell'offerta formativa, rispetto dell'autonomia scolastica e dei contratti di lavoro, rifiuto della regionalizzazione dell'istruzione tecnica e professionale, rifiuto della carriera degli insegnanti". Antonella Fanizzi