FVG. Cgil denuncia: «3200 posti scomparsi in un triennio»
Più privato, meno pubblico. Molto meno secondo i dati della Cgil
UDINE Più privato, meno pubblico. Molto meno secondo i dati della Cgil: nell’ultimo triennio in Fvg si sono persi 3.200 lavoratori, di cui 2mila nella scuola, 700 nel comparto unico, 500 nella sanità nel solo 2010, e senza alcun segnale di recupero nel 2011. A un incontro pubblico a Udine, in sala Ajace, davanti ai presidenti regionali di Anci e Upi, Mario Pezzetta e Maria Teresa Bassa Poropat, la Cgil fa i conti dei tagli. Quelli presenti e quelli futuri: il coordinatore nazionale delle politiche per il pubblico impiego Michele Gentile ipotizza la perdita di ulteriori 280mila posti in Italia di qui al 2014 a causa delle manovre economiche del governo. L’allarme è anche regionale. «Le politiche della giunta Tondo – attacca il segretario Fvg Franco Belci – puntano allo stesso obiettivo a cui mira Roma: ridurre il perimetro del pubblico a vantaggio dei privati». Emblematica, per la Cgil – che parteciperà con 500 lavoratori alla manifestazione di sabato a Roma –, la vertenza sul comparto unico, partita che si è chiusa con l’approvazione di una legge che fotocopia gli aumenti del contratto nazionale ma, viste le diversità di inquadramento in regione, «oltre che di difficile applicazione, è anche di dubbia costituzionalità», afferma Mafalda Ferletti ricordando che il 24 ottobre scadono i termini per l’impugnazione da parte del governo. «Soluzione ancora meno comprensibile – aggiunto la segretaria della Cgil-Fp –, se si considera che le distanze erano minime e che nel triennio 2009-2011 Regione ed enti locali, in virtù del mancato turnover, hanno risparmiato 30 milioni sul personale, di cui 18 solo quest’anno». Anche nella scuola, le responsabilità non vengono considerate solo nazionali. «La giunta Tondo ha stanziato 200mila euro per le assunzioni di precari – ricorda Natalino Giacomini – ma il bando deve ancora partire». (m.b.)