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Piacenza.Flc Cgil: scuola, 400 assunzioni ma nessuna cattedra in più

La segretaria provinciale Calza: non sappiamo neanche se queste immissioni in ruolo, tra docenti e Ata, saranno tutte ora o su tre anni

17/07/2011
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Libertà

È un futuro ancora ricco di ombre più che di luci quello che attende la scuola italiana. Nei giorni scorsi il ministro Gelmini ha dato il via libera all'assunzione di 67mila lavoratori tra personale docente e Ata in tutto il paese, che a Piacenza si tradurrebbero in 400 immissioni in ruolo a tempo indeterminato da ripartire in egual misura in entrambe le categorie. Uno sforzo apprezzabile da parte del Governo, che però andrebbe a coprire solo parzialmente le carenze di organico presenti negli istituti italiani, che attualmente ammontano a ben 130mila posti vacanti. Inoltre, non è ancora stato chiarito dal ministro se le nuove assunzioni partiranno dal primo settembre per essere effettive per l'anno scolastico 2011/2012 o se verranno spalmate nei prossimi tre anni, rendendo di fatto le 67mila immissioni «poco più di una goccia nel mare», espressione che i rappresentanti della Flc-Cgil di Piacenza hanno utilizzato per commentare la recente operazione nel settore della scuola. Ieri mattina, nella sede della Cgil, la segretaria provinciale Flc Cgil Manuela Calza, Ferdinando Tribi e Paola Poggi hanno chiarito le proprie perplessità in merito e ribadito le criticità che dovranno essere corrette con un maggiore impegno da parte non solo del Governo, ma anche degli enti locali. «L'immissione in ruolo di 67mila precari e dei conseguenti 400 piacentini è sicuramente un risultato importante per noi, visto che negli ultimi tre anni ci siamo battuti in difesa dei loro diritti - ha spiegato la Calza - ma comunque non rispondono in maniera esauriente ai problemi della scuola. Intanto bisogna capire se saranno assunti dal 1° settembre, cosa che ci verrà comunicata alla fine del mese, perché se saranno divise in tre anni costituiranno solo un lieve aumento rispetto a quelle già promesse e nulla più, a fronte di 130mila totali da coprire, per cui ne rimarrebbe fuori un'altra metà. Ma soprattutto, è bene chiarire che non si tratta di un'aggiunta di posti, ma solo di una stabilizzazione dei precari. La circolare pubblicata, che definisce l'organico per il prossimo anno, non prevede infatti l'aumento dei docenti di ruolo nonostante sia salito il numero degli studenti. Continueremo quindi la nostra mobilitazione e chiediamo alle istituzioni locali e nazionali di supportarci per ascoltare le nostre richieste». Una situazione resa ancora più seria dai tagli all'istruzione, descritti da Tribi: «Negli scorsi anni sono stati eliminati ben 500 posti fissi, nelle scuole mancano i bidelli per un corretto servizio e le liste di attesa si allungano sempre di più. Noi continueremo a batterci in difesa di docenti, personale Ata anche con dei ricorsi giuridici per garantire i giusti diritti». La Poggi, docente a tempo determinato, ha espresso il punto di vista dei precari: «Ogni anno il nostro numero aumenta e molti di noi non riescono nemmeno ad essere in lista, oppure vengono scavalcati da quelli di ruolo. La misura adottata dal Governo non è sufficiente, abbiamo tanti problemi che devono essere risolti definitivamente».
Gabriele Faravelli


 


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