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Flc/Cgil E-R: “1000 docenti in più all’Emilia Romagna: quando?”

il Sottosegretario Rossi Doria il 5 luglio scorso nel corso di un convegno a Bologna, annunciava pubblicamente l’assegnazione aggiuntiva di mille docenti all’Emilia Romagna

25/07/2012
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“Ho una buona notizia, abbiamo destinato agli organici dell’Emilia Romagna mille posti in più che per il Ministero valgono 30 milioni di euro”…..”In una situazione delicata per i conti pubblici, abbiamo tenuto in forte considerazione la regione colpita dalle scosse del terremoto”.

Con queste parole, il Sottosegretario Rossi Doria il 5 luglio scorso nel corso di un convegno a Bologna, annunciava pubblicamente l’assegnazione aggiuntiva di mille docenti all’Emilia Romagna per fronteggiare la riapertura dell’anno scolastico nelle zone sismiche.

Avevamo interpretato quell’annuncio, ripreso con una certa enfasi dalle principali testate giornalistiche, come un significativo segnale di solidarietà nei confronti delle popolazioni terremotate e di positiva attenzione nei confronti della scuola come “luogo della ricostruzione”.

Quei posti rappresentano anche una concreta risposta alla richiesta di tempo scuola delle famiglie e al progressivo e costante aumento del numero degli studenti nella nostra regione (oltre 9000 nel 2012/2013 rispetto all’anno in corso), oltre che una parziale soluzione all’emergenza occupazionale nei settori dell’istruzione.

Di quei posti, ad oggi, nessuna traccia.

Le scuole stanno costruendo l’organico di fatto, siamo a pochi giorni dalla scadenza delle domande di utilizzo del personale e la spending review rischia di aggravare ulteriormente la carenza di organico esistente.

La riapertura dell’anno scolastico è alle porte.

Chiediamo al Ministero parole chiare e atti concreti, coerenti con gli impegni presi in questa regione di fronte alle Istituzioni e al sindacato.

Senza quelle risposte, è in pericolo la tenuta del nostro sistema scolastico e la credibilità delle Istituzioni.

Non possiamo accettare che le difficoltà causate dal terremoto, si sommino a quelle di altri provvedimenti in atto e ai tagli del precedente governo.

Chiediamo altresì, a tutti i soggetti istituzionali di questa regione di attivare ogni interlocuzione possibile, affinchè la scuola possa ripartire con le risorse necessarie per ricostruire quel senso della comunità che diventa ancora più importante in un contesto in cui il terremoto ha devastato territori, tessuti produttivi, ritmi della quotidianità e della vita sociale.

(Segreteria FLC CGIL Emilia Romagna)

 

Bologna2000


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