Firenze, no al dibattito a scuola con CasaPound: "Il fascismo non è un'opinione"
La Cgil critica l'invito agli esponenti di estrema destra. Si sfilano anche Pd e Leu. Il preside: "Confronto annullato, ma il nostro intento era fare la cosa più democratica e civile"
Il preside organizza un incontro a teatro con gli esponenti delle diverse forze politiche per aiutare i ragazzi a farsi un'idea su chi votare alle elezioni del 4 marzo, ma poi è costretto ad annullare tutto. Motivo? Un invito a CasaPound che proprio non è stato digerito dagli esponenti di Liberi e Uguali, di Potere al Popolo e del Pd, e che è stato duramente criticato anche da parte della Cgil. "Il fascismo non è mai un'opinione, è un crimine. Per questo invitiamo i candidati alle elezioni a non partecipare all'incontro organizzato per il 20 febbraio a La Compagnia - è l'appello che Paola Pisano, segretaria generale Flc Cgil di Firenze, aveva lanciato a coloro che dovevano partecipare al'evento - Abbiamo appreso con disappunto e preoccupazione di questa iniziativa e chiediamo al preside e agli insegnanti di fare un passo indietro. Che la scuola si impegni ad avvicinare gli studenti alla politica è di per sé assolutamente condivisibile, ma che addirittura la scuola assuma un atteggiamento neutro e dia voce e visibilità a coloro che si autodefiniscono fascisti del terzo millennio, permettendo loro di incontrare comodamente i ragazzi vicini alla maggiore età, questo è davvero un segno di un grave cedimento della nostra democrazia nata dalla Resistenza, nonché una perdita di senso del nostro sistema educativo, il quale è ancorato solo e soltanto nella nostra Costituzione".
Uno ad uno, i candidati invitati hanno cominciato a dare forfait. Se nella scaletta erano previsti gli interventi di Rosa Maria Di Giorgi (Pd), Letizia Giorgianni (Fratelli d'Italia), Alfonso Bonafede (Movimento 5 Stelle), Sandra Gesualdi (Liberi e Uguali), Lorenzo Palandri (Potere al Popolo) e Saverio Di Giulio (CasaPound), alla fine sarebbero saliti appena in tre sul palco. Il preside dell'istituto, Ludovico Arte, spiega così il motivo della sua scelta: "Il Marco Polo ha ritenuto di fare la cosa più democratica e civile che possa fare una scuola, ovvero consentire ai candidati delle liste che si presentano alle elezioni di illustrare il proprio programma a studenti e docenti - si difende - è lo Stato italiano che consente a CasaPound di candidarsi e un dirigente scolastico, come rappresentante dello Stato, ha il dovere di onorare le norme vigenti e il pluralismo. Non spetta al preside decidere sulla legittimità o meno di chi si candida. Per quanto riguarda l’antifascismo, non siamo disponibili a prendere lezioni da nessuno. Il Marco Polo è l’unica scuola che ha deciso di mettere una frase di Gramsci ben in vista sulla facciata della scuola e tutti i giorni, con le parole e con i fatti, promuove la cultura dell’accoglienza e dell’integrazione. Ma i fascismi e il razzismo si combattono attraverso il confronto delle idee, non contrapponendo intolleranze ad intolleranze".
Alla fine, però, l'incontro non si farà: "Tenuto conto della situazione che si è determinata con l’assenza di due dei sei invitati, che non consente di fornire un’informazione corretta e completa sulle diverse posizioni politiche, è annullato l’invito a tutti gli esponenti delle forze politiche - conclude Arte - Rimane l’appuntamento al Teatro della Compagnia a porte chiuse, riservato a docenti e studenti della scuola, tra i quali ci sarà un confronto di carattere giuridico e culturale sulla legge elettorale e sulle differenze tra le diverse forze politiche".
I primi a declinare l'invito del preside fiorentino, una volta venuti a conoscenza della presenza di CasaPound, sono stati gli esponenti di Liberi e Uguali: "Non prenderemo parte al dibattuito poiché non riconosciamo pari dignità politica a coloro che praticano il fascismo attraverso atti politici quotidiani. Le candidate Sandra Gesualdi (alla Camera), e Alessia Petraglia (al Senato), saranno comunque presenti di fronte al Teatro della Compagnia per parlare con gli studenti e far capire le ragioni di questa scelta". Anche il Pd si è tirato indietro: "Il partito democratico si rifiuterà sempre di partecipare a qualsiasi confronto con una forza come Casapound che professa platealmente ideali contrari ai valori della nostra Costituzione". Potere al Popolo ha invece spiegato di essere disponibile a raccogliere l'invito della Cgil a non partecipare all'incontro "laddove però venga raccolto anche da tutte le altre realtà che si richiamano alla Costituzione e, quindi, all'antifascismo. Non lasceremo che l'iniziativa veda come unici relatori i fascisti di Cas Pound, ancor di più dopo l'attentato di Macerata".