Firenze, lezioni sospese per la protesta Gelmini al rettore: scelta inaccettabile
Occupata la Normale. La riforma alla Camera, studenti in corteo
La protesta arriva anche al Cern di Ginevra: i ricercatori italiani sul tetto
MARINA CAVALLIERI
ROMA - Il ministro contro il rettore, gli studenti in piazza, i docenti divisi, i ricercatori sui tetti, mentre in Parlamento si fanno gli ultimi scambi e si intensificano le trattative. Riprende oggi alla Camera la discussione della riforma in un clima teso. Con molti che pensano che già nel pomeriggio il testo potrebbe essere approvato e altri convinti che ancora tutto possa accadere.
E a riflettere il conflitto che divide gli atenei ieri c´è stato uno scontro tra il ministro Gelmini e il rettore dell´università di Firenze. «Considerata l´importanza della giornata per il futuro dell´Università - si legge in una nota dell´Ateneo fiorentino - il rettore Alberto Tesi, d´accordo con i presidi delle Facoltà, invita tutti i docenti a sospendere l´attività didattica ordinaria favorendo momenti di riflessione sui temi della riforma». Una decisione che ha provocato l´ira del ministro: «Quello del rettore di Firenze è un comportamento inaccettabile e inqualificabile di chi vuole conservare i propri privilegi». Poco dopo la risposta pacata del rettore: «L´invito rivolto ai docenti a sospendere, in un giorno così importante per la vita degli atenei italiani, le attività didattiche e favorire momenti di riflessione sui temi della riforma è teso ad allargare il dibattito sottraendolo alle speculazioni politiche di questi giorni».
Polemiche, e intanto la riforma va. Oggi la discussione in aula dovrebbe riprendere dall´emendamento definito "anti parentopoli" proposto dall´Italia dei Valori che vuole vietare ai parenti fino al terzo grado di un professore universitario di concorrere alle cattedre nello stesso ateneo. Un emendamento che ha trovato consensi nel Fli e nella Lega, una regola che la maggioranza ha detto di considerare giusta in via di principio, ma con dei problemi di costituzionalità. Si vedrà ora se nella giornata di ieri si è arrivati ad annodare un accordo o se a partire da qui la maggioranza si troverà in difficoltà.
Tra emendamenti, voti e precarietà del governo, l´unica cosa che oggi si annuncia certa è la protesta degli studenti che hanno organizzato una giornata di resistenza. Sono 51 le città attraversate dalla protesta, 75 le facoltà e i rettorati occupati, in 28 facoltà universitari e ricercatori sono saliti sui tetti. Ieri una inedita contestazione si è svolta a Ginevra, nella sede del Cern dove lavorano molti ricercatori italiani che hanno voluto far sentire la loro voce. A Pisa è stata bloccata la didattica alla Normale e negli altri due atenei. All´Aquila non solo l´ateneo è stato occupato, ma i manifestanti hanno fatto irruzione nella "zona rossa". A Roma il fisico Giorgio Parisi è salito sul tetto del dipartimento di Fisica della Sapienza per una lezione-conferenza. A Milano, per alcuni minuti, un grande striscione giallo è stato srotolato da una delle balconate della cattedrale. All´estero, ragazzi e docenti impegnati nel progetto Erasmus hanno dato vita a manifestazioni di protesta, con slogan e striscioni. Oggi cortei diversi confluiranno a Montecitorio. «Comunque vada - dicono gli studenti - non finisce qui».