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Firenze: Dagli asili ai licei Sulla cattedra arrivano in 1.700
Addio precariato, aspettavano dal '99
09/08/2012
Corriere della sera
Potranno dire addio alla vita da insegnanti precari quest'anno 1.683 supplenti storici delle scuole toscane. Il ministero dell'Istruzione sta per dare il via alle immissione in ruolo di docenti che dopo anni (alcuni aspettano dal concorso del '99) avranno una cattedra fissa. Tra le province toscane, a Firenze va il maggior numero di nuove nomine di docenti di ruolo (503), segue Pistoia con 189 professori di ruolo da estrapolare dalle graduatorie a esaurimento; a Prato altri 166 precari avranno il posto fisso. Fanalini di coda nelle nuove assunzioni sono Grosseto (99) e Massa (80).
Se si dà un'occhiata ai dati delle immissioni in ruolo per ordine di scuola, si nota che le medie avranno il maggior numero di nuove nomine (602) e la scuola superiore toscana stabilizzerà per settembre 456 insegnanti. Al terzo posto ci sono le elementari con 356 maestri assegnati stabilmente ad altrettante classi.
A livello nazionale, la fetta più grossa di nuovi ingressi (21.011 in totale) nell'anno scolastico 2012-2013 va alla Lombardia (3.158), seguita da Lazio (2.404) e Campania (2.253), ma subito dopo nella classifica per le maggiori assunzioni a ruolo c'è la nostra regione, vicina al numero di nuovi ingressi dell'Emilia Romagna,1.608. «Un risultato importante — commenta Alessandro Rapezzi, segretario toscano della Flc-Cgil — ma il livello del precariato nella scuola resta alto. Prendiamo ad esempio la scuola primaria toscana: sappiamo che i posti da assegnare sono oltre 450, almeno un centinaio non saranno coperti da insegnanti di ruolo».
Il sindacato festeggia l'ok del governo alle nuove assunzioni, ma con qualche riserva: «La situazione della scuola non cambia, il numero di nomine fa il pari con i pensionamenti. Non si punta abbastanza sulla qualità perché di fronte al numero costante di studenti non si fa corrispondere un aumento dei posti». Nel balletto di cattedre e supplenze infatti si dovrà fare i conti tra qualche settimana (quando tutte le scuole avranno fatto i loro calcoli per organizzare le prossime lezioni in classe) con i dati dell'organico di fatto: a queste cattedre aggiuntive si farà fronte nominando supplenti precari.
Tra i motivi che frenano l'entusiasmo della Cgil c'è anche la tempistica con cui arriva il decreto con le nuove nomine che sta per essere firmato. Con il personale in ferie le procedure per l'assunzione rischiano di avere un rallentamento e di arrivare a conclusione a scuola già iniziata (anche se il ministro Profumo ha assicurato che le immissioni saranno operative dal primo di settembre). C'è poi il discorso del personale Ata: il contingente di bidelli e personale di segreteria da stabilizzare non è ancora stato annunciato. Per la Cgil «con il taglio dei laboratori e la riduzione dei posti dei tecnici si avrà probabilmente una riconversione dei ruoli di questo personale già assunto per i posti Ata e non una stabilizzazione dei precari. Alcuni dei posti delle segreterie potrebbero essere occupati da docenti non più idonei all'insegnamento, molti per problemi di salute. Si tratta di passaggi che non portano però a veri risparmi né tanto meno a una migliore organizzazione nella scuola».
Se si dà un'occhiata ai dati delle immissioni in ruolo per ordine di scuola, si nota che le medie avranno il maggior numero di nuove nomine (602) e la scuola superiore toscana stabilizzerà per settembre 456 insegnanti. Al terzo posto ci sono le elementari con 356 maestri assegnati stabilmente ad altrettante classi.
A livello nazionale, la fetta più grossa di nuovi ingressi (21.011 in totale) nell'anno scolastico 2012-2013 va alla Lombardia (3.158), seguita da Lazio (2.404) e Campania (2.253), ma subito dopo nella classifica per le maggiori assunzioni a ruolo c'è la nostra regione, vicina al numero di nuovi ingressi dell'Emilia Romagna,1.608. «Un risultato importante — commenta Alessandro Rapezzi, segretario toscano della Flc-Cgil — ma il livello del precariato nella scuola resta alto. Prendiamo ad esempio la scuola primaria toscana: sappiamo che i posti da assegnare sono oltre 450, almeno un centinaio non saranno coperti da insegnanti di ruolo».
Il sindacato festeggia l'ok del governo alle nuove assunzioni, ma con qualche riserva: «La situazione della scuola non cambia, il numero di nomine fa il pari con i pensionamenti. Non si punta abbastanza sulla qualità perché di fronte al numero costante di studenti non si fa corrispondere un aumento dei posti». Nel balletto di cattedre e supplenze infatti si dovrà fare i conti tra qualche settimana (quando tutte le scuole avranno fatto i loro calcoli per organizzare le prossime lezioni in classe) con i dati dell'organico di fatto: a queste cattedre aggiuntive si farà fronte nominando supplenti precari.
Tra i motivi che frenano l'entusiasmo della Cgil c'è anche la tempistica con cui arriva il decreto con le nuove nomine che sta per essere firmato. Con il personale in ferie le procedure per l'assunzione rischiano di avere un rallentamento e di arrivare a conclusione a scuola già iniziata (anche se il ministro Profumo ha assicurato che le immissioni saranno operative dal primo di settembre). C'è poi il discorso del personale Ata: il contingente di bidelli e personale di segreteria da stabilizzare non è ancora stato annunciato. Per la Cgil «con il taglio dei laboratori e la riduzione dei posti dei tecnici si avrà probabilmente una riconversione dei ruoli di questo personale già assunto per i posti Ata e non una stabilizzazione dei precari. Alcuni dei posti delle segreterie potrebbero essere occupati da docenti non più idonei all'insegnamento, molti per problemi di salute. Si tratta di passaggi che non portano però a veri risparmi né tanto meno a una migliore organizzazione nella scuola».
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